Il Pd dei banchieri mangia-soldi ora attacca Bankitalia: “Non vigila”

17 Ott 2017 17:30 - di Redazione

Per la serie, come rifarsi la verginità perduta. Dopo aver coperto per anni i buchi e gli sperperi della banca di fiducia del partito, il Montepaschi, poi salvata con miliardi di euro a carico dei cittadini italiani, di aver fatto altrettanto con Banca Etruria, la banca del papà della Boschi, anche qui con danni enormi alle tasche dei risparmiatori, il Pd oggi si scaglia contro la Banca d’Italia accusando l’istituto guidato da Ignazio Visco di “scarsa vigilanza”. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Il tentativo di scaricare le colpe delle protezioni offerte alle malefatte dei banchieri amici, da parte della sinistra italiana, è patetico e pasticciato. Prima si chiede la testa di Visco, con una mozione, poi a causa dell’imbarazzo del governo, che dovrebbe noninare il niovo governatore in modo indioendente, fa una parziale macia incietro. Ancor più imbarazzante.

L’attacco dei renziani a Bankitalia”

 “A Bankitalia serve una fase nuova”, dice Matteo Richetti, in una tappa del treno del Pd, a proposito della  mozione parlamentare del Pd sulla Banca d’Italia. “Il Pd non entra nel merito di una decisione che spetta al governo e al presidente del Consiglio, ma non si può sottrarre dal dare un giudizio e la mozione traccia la necessità di segnare una fase  nuova. Il con chi lo si fa spetta al governo”, spiega il portavoce del partito.

Il tira e molla del Pd sulla mozione 

Prima che parlasse Rochetti, con quel mezzo passo indietro sulla “testa” di Visco, il Pd aveva presentato una mozione alla Camera nella quale si chiede di “rafforzare la vigilanza” sugli  istituti da parte di Bankitalia. Una versione, quella depositata, frutto di una riformulazione rispetto a una versione iniziale più  stringente sull’operato dei vertici della banca centrale per edulcorare la parte in cui era più evidente un’implicita critica sull’operato del governatore Vicenzo Visco.  Resta ferma, però, l’intenzione dei dem di un avvicendamento ai vertici dell’istituto centrale in scadenza a fine mese. Nella mozione, però, la linea è stata mussata dopo il pressing del governo in questo senso e dal testo è stato eliminato il passaggio in cui si diceva che “avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie”.

Bocciate le mozioni dell’opposizione

La Camera ha respinto le mozioni presentate da M5S, Lega e Fdi nelle quali si chiedeva la non riconferma di Ignazio Visco ai vertici di Bankitalia. Bocciata anche la mozione di Sinistra Italiana nella quale si chiedeva che si
rinviasse la nomina del governatore fino all’entrata in carica del nuovo Parlamento. Respinta, infine, anche la mozione presentata da Enrico Zanetti di Scelta Civica.

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