Il Papa attacca la teoria gender ma nessuno lo dice. Ecco cosa ha detto
Uomo e donna sono tali perché così Dio li ha creati e la loro alleanza è fondamentale così come la loro identità sessuale per il bene dell’intera società. Così papa Francesco, all’assemblea della Pontificia Accademia per la vita, ha criticato quell’ “utopia del neutro” che è alla base della filosofia del gender. Una notizia quasi nascosta dai media perché conviene dare del Papa l’immagine di un pontefice progressista e disattento rispetto a temi ritenuti propri di una cultura conservatrice.
Ecco cosa ha detto papa Francesco: “Il racconto biblico della Creazione va riletto sempre di nuovo, per apprezzare tutta l’ampiezza e la profondità del gesto dell’amore di Dio che affida all’alleanza dell’uomo e della donna il creato e la storia. Questa alleanza è certamente sigillata dall’unione d’amore, personale e feconda, che segna la strada della trasmissione della vita attraverso il matrimonio e la famiglia. Essa, però, va ben oltre questo sigillo. L’alleanza dell’uomo e della donna è chiamata a prendere nelle sue mani la regia dell’intera società. Questo è un invito alla responsabilità per il mondo, nella cultura e nella politica, nel lavoro e nell’economia; e anche nella Chiesa. Non si tratta semplicemente di pari opportunità o di riconoscimento reciproco. Si tratta soprattutto di intesa degli uomini e delle donne sul senso della vita e sul cammino dei popoli. L’uomo e la donna non sono chiamati soltanto a parlarsi d’amore, ma a parlarsi, con amore, di ciò che devono fare perché la convivenza umana si realizzi nella luce dell’amore di Dio per ogni creatura”.
L’alleanza tra uomo e donna, sancita nel racconto biblico, non si può cancellare con l’annullamento delle differenze. Ecco allora che “l’utopia del neutro” diviene manipolazione della dignità e non sentiero per la libertà: “L’utopia del “neutro” rimuove ad un tempo sia la dignità umana della costituzione sessualmente differente, sia la qualità personale della trasmissione generativa della vita. La manipolazione biologica e psichica della differenza sessuale, che la tecnologia biomedica lascia intravvedere come completamente disponibile alla scelta della libertà – mentre non lo è! –, rischia così di smantellare la fonte di energia che alimenta l’alleanza dell’uomo e della donna e la rende creativa e feconda”. E ha quindi concluso: “L’alleanza generativa dell’uomo e della donna è un presidio per l’umanesimo planetario degli uomini e delle donne, non un handicap. La nostra storia non sarà rinnovata se rifiutiamo questa verità“.