I centri sociali devastano il Virgilio. Ma il Messaggero se la prende con i “fascisti”

19 Ott 2017 16:13 - di Valeria Gelsi
virgilio occupato

L’occupazione del Virgilio, a Roma, è scattata la notte di domenica, dopo che sabato era crollato un pezzo di soffitto. A rivendicarla e portarla avanti è il Collettivo autorganizzato e antifascista, che non lesina aggiornamenti sulla sua pagina facebook. A leggere la cronaca del Messaggero su come la protesta si sia presto trasformata in una occasione per festini a base di alcol e droga, però, si resta con l’impressione che quelle «folli notti del Virgilio», denunciate nel titolo, siano opera dell’«estrema destra».

Il collettivo antifascista non viene mai nominato

Nel lungo resoconto su quanto sta avvenendo nello storico liceo romano, firmato dal cronista Marco Pasqua, il collettivo non viene mai nominato, né si fa accenno ai centri sociali o all’universo antifascista. Si riferisce, invece, del fatto che «in cortile qualcuno si diverte a lanciarsi le sedie, altri praticano la cinghiamattanza, tipico divertissement dei raduni dell’estrema destra». Il dettaglio viene riportato con enfasi anche in uno dei sommari della pagina, in cui si legge: «”Gli spinelli? Tanto qui non ci controlla nessuno”. Nel cortile lanci di sedie e la cinghiamattanza dell’estrema destra». Il risultato, del quale non si può non pensare che sia stato perseguito con una certa malizia, è che tutte le malefatte – vere o presunte – riferite nel pezzo finiscono per essere ascritte a un mondo politico opposto a quello di chi effettivamente o eventualmente le ha compiute.

La piccola “trama nera” costruita per il Virgilio

Il quadro non è dei più edificanti. Pasqua riferisce di feste notturne aperte agli esterni, purché paghino il prezzo simbolico di un euro; di panini e alcolici venduti, senza che sia chiarito a chi vanno i proventi; di ostelli improvvisati con materassi e sacchi a pelo a terra, dove «si appartano ragazzi e ragazze per quei momenti di intimità che contraddistinguono queste giornate di anti-scuola»; di fumogeni accesi come in «una qualsiasi curva da stadio»; di droga che entra e viene consumata senza remore, «tanto nessuno controlla». Insomma, la scuola trasformata in una zona franca dagli occupanti «150 su un totale di oltre mille» studenti, «guidati, tra gli altri, da ex studenti». Ma chi sono questi studenti ed ex studenti, descritti di fatto come debosciati e vandali? Nell’articolo del Messaggero, che pure occupa un’intera mezza pagina del quotidiano, non viene mai detto. In compenso, poco dopo la denuncia delle loro intemperanze compare quel riferimento all’estrema destra e il gioco è fatto: anche se a occupare e devastare il Virgilio è stato il collettivo anti-fascista, nella mente di chi legge le «folli notti del Virgilio» tra «alcol, hashish e fumogeni» diventano automaticamente responsabilità dei “fascisti”.

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