Grillo: il blog è mio e lo gestisco io. Di Maio minizza: con Beppe tutto bene
Il blog di Grillo da oggi darà solo roba sua. Il sito dell’ex comico si staccherà — almeno nei contenuti — dal movimento e tornerà ad essere una vetrina autonoma di chi oggi è solo il garante dei Cinquestelle dopo aver lasciato il timone a Luigi Di Maio. C’è maretta tra i pentastellati? Nuovi dissapori ai vertici? Divorzio di Grillo da Casaleggio jr? Ma no. «È un passo obbligato – dicono subito i grillini – voluto dallo stesso Grillo, che è orientato a dividere il lato politico dai suoi impegni civici e di spettacolo. «Un passo in atto da tempo, nulla che non sia stato concordato. Grillo ora non è più il capo politico ed è giusto che si creino due percorsi distinti anche sul web per non confondere i piani». Sarà? La motivazione regge poco.
Di Maio: con Grillo accordo pieno
Ma per evitare polemiche Di Maio smentisce qualsiasi screzio con il capo. «Io e Grillo siamo sempre andati d’accordo», dice il leader (uscito vincente dalle primarie online) rispondendo a Serena Bortone, in collegamento dalla Sicilia, ad Agorà, su Rai3. «Non mi sento chiamato in causa quando sento parlare di populismo – ha aggiunti – noi abbiamo affrontato in questi anni tantissimi temi in Parlamento. Siamo stati definiti populisti quando abbiamo rinunciato al vitalizio, siamo l’unica forza politica ad aver rinunciato al vitalizio in Italia». Poi su Facebook commenta la fuoriuscita di Grasso dal Pd. «Mattarella dovrà tenerne conto», dice, «il presidente del Senato è uscito dal Pd perché con la vergognosa approvazione della legge elettorale Rosatellum sono state messe in imbarazzo le istituzioni. Ora nel Pd sono rimasti solo Renzi, i Renzi boys e Verdini. Ma Mattarella dovrà tenere conto del gesto della seconda carica dello Stato al momento della firma di questa legge elettorale incostituzionale».