Boldrini, patetico appello a Asia Argento: resta, abbiamo bisogno di te
Nel tormentone sul caso Weinstein-Asia Argento irrompe Laura Boldrini, la presidente della Camera autoproclamatasi paladina delle buone cause femminili. Ora, di buone cause ce ne sono tante. Tra queste non c’è sicuramente trattenere in Italia Asia Argento, che vuole andarsene perché gli italiani non l’hanno santificata anzi l’hanno criticata (al netto delle lordure vomitate dagli haters sulla rete, che fanno schifo e basta e non meritano repliche).
E certo che le donne italiane hanno molto bisogno di essere tutelate: sul lavoro e nelle strade, dove molestie e aggressioni sono in aumento, e tra le mura domestiche, dove stalker e persecuzioni sono in quotidiano agguato. Nessuna avverte come priorità nazionale offrire solidarietà ad Asia Argento. Eppure Boldrini in questo caso ritiene sia importante parlare, anche se sugli stupri subiti da donne comuni si è trincerata dietro un muro di silenzio…
Ora però parla, e in un’intervista al Corriere si mostra preoccupatissima per un’eventuale fuga di cervelli che possa annoverare anche Asia Argento tra quelli in partenza: “Non ho avuto modo di chiamare Asia Argento perché sono in missione a New York e in Canada. Le mando, però, questo messaggio: bisogna rimanere in Italia per rafforzare la solidarietà tra donne. Asia non mollare”. “Non deve arrendersi. Anzi -aggiunge la terza carica dello Stato- è il momento di fare squadra tra le donne. Ognuno lo può fare nel proprio ambito, nello spettacolo, come nella politica”.
E ancora: «Detesto il fatto che Asia Argento debba arrivare a giustificarsi. Questo è il mondo alla rovescia, non è importante se e quando una donna decide di denunciare un abuso. Queste sono sue scelte. Lo scandalo è che un uomo di potere, questo Weinstein, si sentiva libero di saltare addosso alle ragazze che volevano lavorare. Questo è il sistema marcio che va sradicato. Io ho letto molti rilievi offensivi, beceri fatti da uomini che quasi giustificavano l’atteggiamento di Weinstein. Dopodiché, è vero, ci sono anche delle donne che non sono amiche delle donne perché adottano un metro di giudizio che va incontro alle esigenze maschili e non a quelle femminili. Purtroppo, se non c’è consapevolezza accade anche questo. Non è un mistero, ma non si può dire che la maggior parte delle donne sia così. Quelle che la criticano sono poche, magari rumorose e quindi fanno notizia».