“Boia e assassino”: comincia così a Rimini il processo allo stupratore Butungu
“Boia”, “stupratore”, “assassino”: così i manifestanti del Movimento dalla parte delle donne e delle vittime hanno accolto al suo ingresso nell’aula del Tribunale di Rimini, Guerlin Butungu, il congolese 20enne accusato degli stupri della turista polacca e della transessuale peruviana. Alcuni di loro sono stati identificati l su disposizione del presidente del Collegio, prima di dare il via all’udienza che arriva dopo la richiesta dei difensori di Butungu per scegliere il rito con il quale processare il congolese richiedente asilo. L’accusa è tornata a spiegare come il rito direttissimo sia da scegliere in quanto, su alcuni dei 12 capi d’imputazione, il congolese ha sostanzialmente ammesso gli addebiti, tranne quelli della cessione di stupefacenti ai minorenni del branco.
Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Silvia Corinaldesi, ha accolto tale richiesta dopo essersi ritirata in camera di consiglio. Si è quindi deciso, come ha riferito al termine dell’udienza il legale di Butungu, Mario Scarpa, di far proseguire l’intero procedimento con rito abbreviato – che in caso di condanna, comporta uno sconto di un terzo della pena -, fissando la prossima udienza per il prossimo 10 novembre. Butungu oggi era presente in aula e si è riservato eventuali dichiarazioni spontanee per le prossime udienze.