Zuckerberg sfiderà Trump nel 2020? Cresce l’ipotesi candidatura
Sarà Mark Zuckerberg, il giovane fondatore di Facebook, a sfidare Donald Trump nelle elezioni presidenziali del 2020? Finora non è che una voce, ma sempre più consistente, che gira da mesi al di là dell’Atlantico e che ora comincia a rimbalzare in Europa. Ne ha parlato il prestigioso quotidiano francese Le Figaro.
Il capo di Facebook smentisce: “Non sarò candidato”. E non potrebbe essere altrimenti: mancano ancora più di tre anni alle prossime elezioni presidenziali e sarebbe sciocco per Zuckerberg annunciare già una sua discesa in campo. Fatto sta però che è Zuckerberg stesso a seminare indizi. E’ partito per un tour nazionale in 30 Stati Usa con lo scopo dichiarato di “conoscere meglio gli americani”. Ha cominciato dall’Iowa dove hanno inizio ogni quattro anni le primarie per la nomination. Poi il Michigan dove ha incontrato a Detroit gli operai della Ford, una constituency che fu decisiva per l’elezione di Trump. E’ passato nell’Ohio, altro Stato-chiave per conquistare la presidenza. Prima di partire aveva assunto nella propria Fondazione uno degli strateghi delle vittorie di Barack Obama, David Plouffe, considerato un genio del marketing elettorale. Pochi giorni fa un altro reclutamento, Joel Benenson: pure lui lavorò con Obama come esperto di analisi demoscopiche, poi fu il chief strategist della campagna di Hillary Clinton.
In caso di candidatura, Zuckerberg correrebbe per il partito democratico? Non è detto. Altri imprenditori si candidarono da indipendenti: Ross Perot che fu battuto alle presidenziali del 1992 ma ebbe un seguito superiore alle previsioni e prefigurò il protezionismo di Trump; Michael Bloomberg con più successo come plurieletto sindaco di New York. Staremo a vedere: certo è che, in questi anni, la potenza economica tende sempre più a tradursi in potere politico. E Zuckerberg non farebbe, in fondo, altro che assecondare lo spirito del tempo.