Vaccini, bambini senza certificati rimandati a casa. Lorenzin: «Casi isolati»

12 Set 2017 18:05 - di Eleonora Guerra
vaccini

In un paio di casi è stato richiesto l’intervento dei Carabinieri. E, come c’era da aspettarsi, gli episodi hanno avuto una certa eco mediatica. In generale, però, il primo giorno di scuola con obbligo di vaccini non ha fatto registrare particolari disagi, anche se in molte Asl restano elevate le richieste di certificazione che aspettano una risposta. 

A Udine e Milano chiamati i carabinieri

In particolare, i Carabinieri sono stati chiamati da una mamma di Latisana, in provincia di Udine, e da una coppia di Milano. In entrambe le circostanze per i bambini non era stata presentata alcuna documentazione riguardo le vaccinazioni fatte o da fare, ma i genitori pretendevano comunque che i figli venissero ammessi a scuola. Nel primo caso, la mamma, che non ha voluto presentare neanche l’autocertificazione, si è aggrappata alla privacy, contestando il fatto che in base alle disposizioni sull’obbligo delle vaccinazioni i dati potevano essere «trattati dal personale scolastico, docente e non docente». Salvo poi, come riferito da Repubblica, raccontare tutta la storia su Facebook e corredarla con nome, cognome e foto della figlia. La bimba, comunque, alla fine è stata ammessa a scuola con riserva per un solo giorno. Nel caso di Milano, invece, i genitori si sarebbero richiamati alle loro convinzioni no-vax, annunciando un ricorso al Tar. Tanto a Udine, quanto a Milano, però, le forze dell’ordine non hanno potuto far altro che ricordare che è la legge a dire che senza vaccini non si entra a scuola. 

Il 10-15% non è in regola, ma pochi sono no-vax 

Secondo i primi dati giunti da Roma e Milano, i casi di bambini respinti dalla scuola hanno rappresentato una percentuale molto bassa. A Milano, da Palazzo Marino hanno parlato di «poche decine mandate a casa» su circa 33mila. «A ieri – hanno fatto sapere dall’amministrazione comunale – risultava che per il 90% dei piccoli utenti era stata consegnata la documentazione. Il restante 10% è un dato composito che comprende situazioni diverse, in cui i “no vax” sono pochi». A Roma un bilancio ufficiale, per quanto provvisorio, ancora manca, ma la testimonianza di una dirigente scolastica confermerebbe che i dati della Capitale sono in linea con quelli di Milano. «Penso che al momento sul totale degli iscritti un 15% non è ancora in regola», ha spiegato Donatella Gentilini, preside dell’istituto comprensivo di via Aretusa, nella zona di La Rustica, aggiungendo che «per ora non ci sono state questioni di principio, ma solo di ritardo. La definirei “sciatteria intellettuale” nel senso che non si è data la dovuta importanza alla scadenza fissata per ieri».

Lorenzin: «Non c’è caos sui vaccini, solo singoli episodi»

«Tra il caos e i singoli episodi c’è una bella differenza. Nella fase preparatoria di questi giorni non abbiamo avuto segnalazioni particolari. Il numero verde 1500 è sempre attivo e ci ha aiutato tantissimo nella costruzione degli step che ci hanno avvicinato a questa data, perché è un orecchio sintonizzato sull’Italia», ha commentato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «Dove abbiamo avuto segnalazioni siamo intervenuti subito, anche parlando con le singole Asl. E Abbiamo avuto una grandissima collaborazione da parte del Miur. Ad oggi non abbiamo avuto situazioni di particolare stress!, ha proseguito, aggiungendo che «per qualsiasi genitore che volesse mettersi in regola rispetto alla prenotazione della vaccinazione, abbiamo offerto tutti gli strumenti necessari».

 

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