Terrorismo, Londra ora teme anche i neonazisti: 6 arresti nella National Action
Undici uomini, di età compresa fra i 22 e i 35 anni, sono stati arrestati dalla polizia britannica, nell’ambito di un’indagine sul gruppo neonazista, antisemita e suprematista National Action, messo al bando lo scorso dicembre dal ministero dell’Interno inglese e rimasto nelle cronache per aver tenuto manifestazioni con striscioni che recitavano «Hitler aveva ragione».
I sei neonazisti sospettati di voler fare attentati
I sei, che sono stati arrestati tra l’Inghilterra e il Galles e fra i quali uno era già in carcere, sono sospettati di reati terroristici e, in particolare, di voler preparare attentati. La polizia ha spiegato che gli arresti sono arrivati in seguito delle indagini dell’unità anti-terrorismo del West Midlands, che ha portato davanti alla Corte tre uomini, tra i quali due soldati britannici, con l’accusa di far parte della National Action. Nessuno dei sei nuovi arrestati, invece, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa britannico, apparterrebbe alle forze armate.
Le autorità: «Non tollereremo messaggi di odio»
«Gli arresti di oggi – ha detto il capo dell’anti-terrorismo, Martin Snowden – sono parte di un’azione coordinata della rete nazionale anti-terrorismo e dell’attività di polizia del Regno Unito. Queste persone che promuovono idee di estrema destra stanno cercando di dividere le nostre comunità e diffondere odio. Questo non sarà tollerato e quelli che lo fanno saranno consegnati alla giustizia». Sul tema è intervenuto anche il ministro degli Interni britannico, Amber Rudd, dicendo che per la National Action «non c’è posto nella società britannica», definendo l’organizzazione «razzista, antisemita e omofobica» e indicandola come un pericolo per «la sicurezza e la tranquillità delle nostre famiglie».