Terrorismo, espulso egiziano: aveva costanti contatti con jiadisti
Un egiziano con evidenti contatti con jiadisti è stato espulso dall’Italia. Il provvedimento, firmato dal ministro dell’Interno Marco Minniti, è stato eseguito oggi. L’espulsione del cittadino egiziano è avvenuta per motivi di sicurezza dello Stato. La decisione è stata resa nota dal Viminale, che inoltre ha ricordato che quella di oggi è la 80esima del 2017. In totale sono 212 le espulsioni di soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso eseguite con accompagnamento nel proprio Paese, dal gennaio 2015 ad oggi. Quest’ultimo caso riguarda un cittadino egiziano 36enne, vicino al circuito relazionale di un foreign fighter marocchino ricercato per terrorismo dall’Autorità giudiziaria di Milano che, il 13 aprile 2017, lo ha condannato a 8 anni di reclusione. In particolare, manteneva i contatti con il terrorista tramite il proprio profilo facebook, attraverso il quale era altresì in rapporto anche con altri soggetti attestati su posizioni jihadiste, alcuni dei quali confluiti tra le fila dell’Is in Siria. Ristretto presso la Casa Circondariale di Monza su ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Corte d’Appello di Milano, in aggiunta alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex convivente, già oggetto di atti persecutori, l’uomo è stato rimpatriato oggi all’atto della scarcerazione, con volo decollato dalla frontiera aerea di Milano Malpensa per Il Cairo, in esecuzione del provvedimento di allontanamento emesso dal ministro dell’Interno.