Scozia, fosse comuni con 400 bimbi in un ex-orfanotrofio
Lo scandalo delle fosse comuni con cadaveri di bimbi negli ex-orfanotrofi cattolici torna ad agitare il Regno Unito.
Stavolta sarebbero almeno 400 i cadaveri di bambini e neonati, morti tra il 1864 e il 1981, scoperti nelle fosse comuni dell’ex-orfanotrofio scozzese Smyllum Park gestito da suore cattoliche: i loro corpi sono stati trovati in una fossa comune anonima.
Sono state le inchieste del programma “File on Four” di BBC Radio 4 e del domenicale Sunday Post a portare alla luce la vicenda che richiama quanto emerso nel marzo scorso in Irlanda dove, in un ex-orfanotrofio cattolico chiuso nel 1965, fu scoperta una fossa comune con i resti di circa 800 bambini.
In quel caso fu un gruppo di esperti a confermare l’esistenza di una fossa comune nell’ex-orfanotrofio cattolico in Irlanda dando così concretezza a quello che era stato sempre più di un sospetto, che vi fossero centinaia di sepolture non classificate – 800 secondo i certificati di morte – di bambini.
I test del Dna effettuati evidenziarono che i corpi – sepolti in una struttura divisa in 20 camere – avevano una età tra le 35 settimane e i 3 anni.
Fu un Commissione di inchiesta sulle “case” per ragazze madri gestite da religiose a fare la scoperta nella struttura che si trova a Tuam, nell’Irlanda nord occidentale, e che fu attiva tra il 1925 e il 1961.
La vicenda era già stata denunciata negli anni scorsi da uno storico locale. E dopo il mea culpa della Chiesa cattolica irlandese si era deciso di fare definitivamente luce su quegli eventi.
Emerse, a quel punto, che chi viveva nelle case per ragazze madri gestite dalle religiose aveva sofferto pesantemente di malnutrizione, malattie e miseria, il che aveva anche causato altissimi livelli di mortalità.
Con un comunicato ufficiale la Commissione pubblica si era detta “scioccata” per quanto scoperto chiedendo poi l’intervento delle autorità competenti per dare degna sepoltura ai resti.