Rifiuti, la Cassazione: tasse ridotte in caso si crei emergenza sanitaria

27 Set 2017 18:21 - di Paolo Lami

Chissà se servirà a smuovere le municipalizzate italiane dei rifiuti, ad iniziare da Ama, la clamorosa sentenza della Cassazione che stabilisce come, in caso di emergenza sanitaria derivata dalla mancata raccolta della spazzatura, i cittadini sono autorizzati a una riduzione significativa – si parla del 40 per cento – della Tarsu, la tassa sui rifiuti.

La faccenda è arrivata all’attenzione dei Supremi giudici dopo che un albergo partenopeo – l’hotel Britannique di Napoli , uno dei più lussuosi e panoramici della città, – si era visto respingere la richiesta di riduzione della gabella presentata al Comune di Napoli con la motivazione che il prestigioso hotel di charme, situato in una villa del XIX secolo che affaccia sul Golfo di Napoli, era stato costretto a subire un disservizio «grave e protratto» nella mancata raccolta dei rifiuti tale da aver fatto scattare l’allarme sanitario.

Il Comune di Napoli aveva tentato di difendersi obiettando, nel suo controricorso, che il disservizio era evidentemente «imprevedibile» poiché «l’intera materia e le connesse competenze decisionali erano (all’epoca, ndr) in capo al Commissario straordinario, articolazione della presidenza del Consiglio dei ministri, e che il Comune di Napoli certamente non avrebbe potuto prevedere che gli impianti di raccolta Rsu, di competenza del Commissario straordinario, si sarebbero saturati a causa del mancato completamento del ciclo di lavorazione dei rifiuti alla termovalorizzazione».

Una motivazione, quella avanzata dal Comune di Napoli, che non ha convinto per nulla i giudici della Suprema Corte. La tesi non convince, sostengono i giudici del Palazzaccio, «perchè incentrata su un requisito, quello di “non prevedibilità” e “non prevenibilità” dell’evento costituito dalla protratta disfunzione, estraneo alle fattispecie che danno titolo alla riduzione della tassa».
«Tanto più che – aggiunge la Cassazione – la Tarsu viene introitata, pur in regime di commissariamento del servizio, dall’amministrazione comunale».
Ora tocca alla Commissione tributaria rivedere il no alla tassa sui rifiuti solidi urbani ridotta.

 

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