Regione Lazio, 16 big del Pd rinviati a giudizio per truffa e corruzione: ecco chi sono

28 Set 2017 17:49 - di Redazione

Peculato, abuso d’ufficio, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa. Sono le accuse per le quali  16 ex consiglieri regionali del Pd saranno processati il 22 gennaio a Roma dall’ottava sezione penale del Tribunale. Diverse sono le posizioni degli imputati per i quali il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup Alessandra Boffi a conclusione di una inchiesta sulla gestione dei fondi destinati ai gruppi consiliari regionali.

Inchiesta sui fondi regionali del Pd del Lazio

A sollecitare il giudizio erano stati il pm Alberto Pioletti e Laura Condemi che si sono occupati dei fatti accaduti tra il 2010 e il 2013 riguardanti l’impiego dei fondi regionali che furono stanziati anche per servizi mai fatti. Tra le 16 persone rinviate a giudizio ci sono l’ex capogruppo Esterino Montino che, in concorso con Mario Perilli (all’epoca dei fatti tesoriere del gruppo), Maria Assunta Turco (addetta alla segreteria di Perilli), avrebbero approfittato della «disponibilità dei contributi di denaro previsti per i gruppi consiliari della Regione Lazio», per appropriarsi (in alcuni casi in concorso con alcuni imprenditori) di circa 200 mila euro. Gli indagati avrebbero sfruttato i fondi a loro disposizione per acquistare una serie di servizi in realtà «mai effettuati» dalle società coinvolte, o comunque «non riscontrati». 

Coinvolti 5 senatori Pd e un deputato

In particolare, saranno sul banco degli imputati l’ex presidente del gruppo Pd in Regione Esterino Montino, oggi sindaco di Fiumicino, l’ex tesoriere Mario Perilli, Tonino D’Annibale, Enzo Foschi (nella foto con l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino di cui è stato caposegreteria) Claudio Mancini, Mario Mei, Giuseppe Parroncini e Carlo Umberto Ponzo. A processo anche altri che nel frattempo sono entrati in Parlamento: gli attuali senatori Bruno Astorre, Carlo Lucherini, Claudio Moscardelli, Francesco Scalia e Daniela Valentini e il deputato Marco Di Stefano.

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