Migranti, il Papa a sorpresa: «I governanti valutino quanto posto ci sia»

11 Set 2017 18:34 - di Carmine Crocco

È un Papa Francesco che non ti aspetti quello che interviene sul problema migranti nel corso di una conferenza stampa allestita sull’aereo che lo riporta in Italia dalla Colombia. È un Papa meno “buonista” e più “realista”. Ringrazia  Italia  e Grecia per il loro sforzi di accoglienza, ma ricorda anche una delle prime virtù di chi governa è la “prudenza”. «Il problema dei migranti riguarda per prima cosa un cuore aperto, sempre, per l’accoglienza. Ma un governo deve gestire il problema migranti con la virtù propria del  governante, cioè con prudenza. Cosa significa? Primo, chiedersi quanto posto ci sia; secondo, non solo riceverli ma integrarli; terzo, prendere coscienza di questi “lager” nel deserto e delle loro condizioni umane». 

«Sento il dovere di esprimere gratitudine all’Italia e alla Grecia, perché hanno aperto il cuore ai migranti. Ma aprire il cuore non basta – avverte il Pontefice – La mia impressione è che il governo italiano  stia facendo di tutto dal punto di vista umanitario, anche cercando di assumere problemi che non può risolvere. Ripeto: cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria». 

Gasparrri: «Tanti riflettano sulle parole del Papa»

Le prime reazioni all’intervento del papa vengono dal centrodestra. Così Maurizio Gasparri: «Quanti posti ho? Il numero è questo, “più non posso”. Sono le parole del Papa nel viaggio di ritorno in Italia. Quelli che ne hanno elogiate altre, rifletteranno su queste? Il problema immigrazione è tutto lì: “Quanti posti ho?” L’Italia ne ha offerti tanti e li ha riempiti tutti. E anche troppi di più». «Spese miliardarie, italiani trascurati, stranieri anteposti. Ora  -aggiunge Gasparri- non ci sono più posti, dopo arrivi di dimensioni bibliche. Aiutiamoli a casa loro. Il numero è stato ampiamente superato, diciamo insieme “più non posso”. Ma gli atei che citano solo certe frasi, tra una adozione gay e una legge per l’eutanasia, non risponderanno».

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