Dopo le super ferie la Boldrini riapre la Camera con la legge sull’antifascismo
La ricostruzione, i vaccini, l’emergenza stupri, l’immigrazione, la legge elettorale per andare a votare? Questioni secondarie. Non sono queste le priorità della presidente della Camera, come ama essere chiamata, Laura Bordini. Dopo oltre un mese di ferie dei suoi parlamentari, con il record dei 40 giorni di chiusura estiva, Montecitorio riapre i battenti martedì 12 settembre con la priorità, del Pd e della Bordini, oltre che della sinistra parlamentare: la legge Fiano sull’antifascismo, quella normativa che mette alla gogna, e sul banco degli imputati, perfino chi vende gadget del Ventennio o scrive sui social frasi di Benito Mussolini. Si riprende, dunque, con la battaglia ideologica, per arrivare alla rapida approvazione dell’articolo 293-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. A seguire, solo a seguire, tutto il resto, dalla discussione, dalla Relazione all’assemblea sulle forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali, alle mozioni Rampelli ed altri sull’applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein, all’esame della relazione sul fenomeno della contraffazione sul web, fino a questioni internazionali non di poco conto, dallo Yemen al nucleare.
In agenda anche l’esame della proposta di legge sull’inasprimento delle pene concernenti i delitti di frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili e di circonvenzione di persona incapace. Non proprio una questione secondaria, anche questa. ma per la Bordini è necessario ripartire col piede giusto, il sinistro. C’è da gettare un po’ di fumo negli occhi con le battaglie, ormai decennali e sempre buone per aizzare il popolo dei partigiani, contro il presunto neofascismo che ricorda, con nostalgia, il vecchio fascismo.