Dieci chili in trenta giorni: pasta e limoni nella dieta miracolosa di Berlusconi
Dieci chili in trenta giorni: sembra il titolo di un film con Pozzetto e Verdone ma è la sintesi della dieta “miracolosa” che ha consentito a Silvio Berlusconi di rimettersi in forma per tornare, a settembre, tiratissimo nell’agone politico in vista della volata per le elezioni nazionali. A “Un giorno da pecora” il dottor Alberico Lemme (nel riquadro) ha svelato i segreti della dieta commissionata, e seguita a dovere, dal leader di Forza Italia. «Posso dire – ha spiegato a Rai Radio1 Lemme – che Berlusconi è stato un cadetto di filosofia alimentare», ha perso dieci chili in trenta giorni con una dieta personalizzata». Nel menu, spiega Lemme, massimo “quattro caffé e quattro thé al giorno, poi un limone a metà mattina ed uno a metà pomeriggio”. Ma a quanto pare Berlusconi non s’è fatto mancare niente: «Ha mangiato a sazietà, con il percorso onnivoro, vegetariano, carne, pesce, 400 grammi di pasta al mattino, aglio, olio e peperoncino, ma senza sale. Niente palestra, che a quanto pare sarebbe controproducente: «Lo sport fa bene ma l’attività fisica blocca il dimagrimento: se si va in palestra e poi si ritrova un chilo in più è per quello». Il dottor Lemme è contento del suo paziente. «Sono soddisfatto della sua dieta, tutti quelli che vengono da me mi fanno i complimenti a fine dieta», ha aggiunto Lemme. «Noi siamo due numeri uno: io cambierò il mondo e Berlusconi cambierà l’Italia. Voi state intervistando un genio».