I curdi non mollano, sì alla libertà: Ankara pensa all’invasione?

29 Set 2017 19:07 - di Redazione

Il governo regionale del Kurdistan iracheno ha respinto tutte le misure decise dal Parlamento e dal governo di Baghdad in risposta al referendum sull’indipendenza di lunedì scorso. In una nota riportata dalla tv Rudaw, le autorità di Erbil hanno definito i provvedimenti una “punizione collettiva della Nazione del Kurdistan”. Erbil ha criticato il divieto di volo imposto dall’Autorità dell’aviazione civile irachena che ha annunciato a partire da oggi la sospensione dei collegamenti esteri con Erbil e Sulaimaniyah. È una misura completamente illegale, incostituzionale e contraria alle normative e ai regolamenti internazionali”, si legge nel comunicato. Le autorità curde hanno poi contestato il dispiegamento di truppe irachene a Kirkuk e nelle aree contese votato dal Parlamento, sostenendo che si tratta di una violazione dell’articolo 9, sezione 1 della Costituzione irachena che prevede che “le forze armate irachene e le forze di sicurezza non possono essere utilizzate contro qualsiasi componente dell’Iraq”. Baghdad, prosegue la nota, “non ha altresì l’autorità di chiudere i valichi di frontiera”. Durissima la Turchia: non facendo marcia indietro sul referendum per l’indipendenza del Kurdistan, il presidente Masoud Barzani “si è gettato nel fuoco”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che nel corso di un intervento nella sede dell’Accademia di Polizia ad Ankara ha accusato Erbil di “opprimere i turkmeni” nell’Iraq settentrionale e in particolare a Kirkuk. “L’amministrazione di Barzani si è gettata nel fuoco. Questo fuoco ci toccherà solo leggermente, ma farà male a qualcuno in modo serio”, ha dichiarato Erdogan, citato dal sito del quotidiano Hurriyet. Ankara ha annunciato l’organizzazione di un vertice trilaterale con Teheran e Baghdad per coordinare le misure da prendere in risposta al referendum sull’indipendenza del Kurdistan che si è svolto lunedì. “Abbiamo intenzione di riunirci – Turchia, Iran e Iraq – in un prossimo futuro per coordinare le misure da prendere” dopo il referendum, ha dichiarato alla stampa il primo ministro turco, Binali Yildirim. “Vogliamo un vertice a tre. Crediamo che questo formato sia più produttivo”, ha proseguito il primo ministro turco, aggiungendo che “i nostri servizi diplomatici stanno lavorando” per organizzare il trilaterale.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *