Sicilia, il candidato M5s sospeso dal tribunale. La guerra tra bande colpisce ancora
Potrebbe essere invalidata la candidatura di Giancarlo Cancelleri alla presidenza della Regione Sicilia. Le regionarie del M5s da cui è uscito vincitore sono state sospese dal tribunale di Palermo, dopo il ricorso dell’attivista Mauro Giulivi, che era stato escluso dalla consultazione per l’esistenza di un presunto provvedimento disciplinare. La decisione del giudice di Palermo allo stato attuale è cautelare e interlocutoria, ma il 18 settembre si saprà se verrà confermata o revocata.
La candidatura di Cancelleri è a rischio
«Il giudice nell’ordinanza ha detto che sussiste il fumus boni iuris per la sospensione dei provvedimenti di esclusione della partecipazione di Mauro Giulivi dalle procedure di scelta di candidati dell’M5S alle elezioni regionali del 2017», ha spiegato l’avvocato di Giulivi, Lorenzo Borrè. Dunque, per ora, «l’efficacia della votazione che ha incoronato Cancelleri è sospesa» e «in questo momento non può presentarsi come candidato M5S alla presidenza della Regione Sicilia». Per il 18 settembre il giudice ha previsto, inoltre, l’integrazione del contraddittorio per tutti i candidati che hanno partecipato alle primarie, quindi «in teoria – ha spiegato ancora Borré – dovrebbero presentarsi in tribunale tutti e 62 i candidati scelti con le votazioni sospese per integrare il contraddittorio, compreso lo stesso Cancelleri». Al termine dell’udienza dovrebbe arrivare una decisione sulla validità o meno della candidatura di Cancelleri.
Il M5s e le guerre fra bande
Giulivi, secondo quanto riferito dal suo avvocato, è stato escluso dalle regionarie per «l’asserita pendenza di un procedimento disciplinare per un fatto che a nostro avviso non solo non costituisce illecito disciplinare, ma che non è neanche previsto dall’attuale statuto come causa di esclusione della candidatura». Dietro la guerra di carte bollate, però, potrebbe nascondersi l’ennesima guerra tra bande interna al M5s. Qualcosa che ricorda un po’ la faccenda del dossier che portò all’esclusione di Marcello De Vito dalle comunarie di Roma a vantaggio di Virginia Raggi. Giulivi non è un attivista isolato: è il compagno della deputata nazionale Chiara Di Benedetto, descritta come «vicina» a Riccardo Nuti, il deputato ed ex capogruppo M5s alla Camera, sospeso per l’affaire delle firme false a Palermo.
Il blog di Grillo minimizza la figuraccia
Il M5s, attraverso un post sul blog di Beppe Grillo, ha minimizzato la faccenda sostenendo che non esiste alcun «rischio caos» e che «il Movimento 5 stelle in Sicilia ci sarà» e che tutto si riduce a «un iscritto che vuole essere in lista». Certo è, comunque, che anche in questa occasione i pentastellati non danno grande prova di sé. Con buona pace di Luigi Di Maio che, candidandosi a Palazzo Chigi proprio nel corso del suo tour sull’Isola, ha sostenuto che «il segnale che daranno gli elettori qui in Sicilia sarà un grande segnale di fiducia alle altre Regioni per dire: proviamo ad andare anche al governo del Paese».