Siria: uccisi sette Caschi Bianchi, i super fotografati salvatori di bambini
Uomini armati hanno ucciso sette membri dei Caschi Bianchi a Sarmin, nella regione nord occidentale siriana di Idlib, controllata da ribelli vicini ad al Qaeda. L’esecuzione è stata resa nota su Twitter dagli stessi White Helmets, controverso gruppo di “volontari” civili impegnati nel soccorso alle vittime della guerra civile, dove arrivano sempre prima degli altri, spesso in zone completamente infestate da teroristi. Secondo l’altrettanto controverso l’Osservatorio per i Diritti umani in Siria, xche però ha la base a LOndra, i sette sarebbero stati giustiziati con un colpo alla testa all’interno di un centro dei Caschi bianchi. Gli assalitori sono fuggiti dopo aver razziato tutto l’equipaggiamento. Ma chi sono questi White Helmets, che godono di così buona stanmpa grazie alle loro foto mentre salvano bambini (più volte salvano lo stesso bambino)? I White Helmets arrivano dove i giornalisti indipendenti non possono arrivare. E ai quali forniscono foto e versioni dei fatti. I Caschi bianchi sono noti anche come Syria Civil Defence. I Caschi bianchi affermano di aver salvato 60mila vite nelle zone controllate dai ribelli in Siria. I sostenitori del legittimo governo di Damasco invece li accusano di avere legami con le fazioni islamiche, compresa la cellula di al Qaeda in Siria. I Caschi bianchi sembrano, a un esame superficiale, dei veri eroi, ma la consegna dell’Oscar a un documentario sulle loro imprese ha fatto nascere qualche sospetto: non è un segreto per nessuno che Hollywood sia da tempo schierato contro il presidente siriano Assad e che tutto l’establishment internazionale sia dalla parte dei golpisti, i terroristi islamici che hanno tentato senza riuscirci di rovesciare con la violenza un governo legittimo.Vi sono moltissime foto e video dei soccorritori con in braccio bambini,che sarebberio solo una spettacolarizzazione del dramma tesa a sollecitare sentimenti di commozione nel pubblico internazionale. Secondo molti giornali anglosassoni inoltre, i Caschi bianchi sarebbero stati creati dalla Purpose Inc americana, che ne ha creato anche il nome, e dietro vi sarebbe un’autentica operazione di marketing mediatico. Inoltre i Caschi bianchi sono finanziati, come tutti i Free Syrian Army da aiuti americani e inglesi, per svariate decine di milioni di dollari. Il gruppo sarebbe stato addestrato nel 2013 da un ex 007 inglese residente ad Abu Dhabi. Dal Natale 2013, inoltre, fa notare qualcuno, ogni due mesi compare un video di bambino salvato dalle macerie: poiché tali immagini hanno avuto successo, l’operazione è stata serializzata. Si fa anche notare che spesso i bambini vengano estratti dalle macerie completamente illesi e con il loro giocattolo preferito tra le mani: grida Allah akbar accompagnano i salvataggi insieme con pianti di donne. Si vedono poi ragazzi eroici schivare i colpi dei cecchini per salvare i bambini. Questi video e foto vengono pubblicati dalle maggiori testate internazionali. Tra le altre accuse ai Caschi bianchi, quella di avere tra i propri elementi dei guerriglieri islamici e di stornare parte dei loro cospiscui finanziamenti ai gruppi armati islamisti. C’è anche un episodio mai chiarito: nell’aprile 2016 al capo dei Caschi bianchi al Saleh fu proibito l’ingresso negli Usa di Obama. Perché? I Caschi bianchi poi riceverebbero anche soldi dalla Open society Foundation, di George Soros, che non è esattamente un amico di Assad e di Putin. I Caschi bianchi sono addirittura stati proposti per il Nobel, e scommettiamo che ci arriveranno, grazie a questa stupefacente propaganda acriticamente accettata da tutto il mondo. Poi perché i Caschi bianchi siano operativi solo nelle zone controllate dagli estremisti islamici è una cosa da chiarire. Infine, i Caschi bianchi sono i migliori propagandisti di loro stessi, in quanto agiscono senza concorrenza: gli ultimi due giornalisti che si sono avventurati nelle zone controllate dagli jihadisti, James Foley e Stephen Sotloff, sono stati decapitati dagli stessi, ma i Caschi bianchi continuano ad agire in quelle zone indisturbati.