Simboli del centrodestra? Rampelli mette in guardia da scherzi d’agosto

11 Ago 2017 15:21 - di Redazione

Nel centrodestra segnali di grandi manovre in vista delle elezioni politiche ma Fabio Rampelli, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, mette in guardia dagli “scherzi d’agosto” e prende con le pinze i retroscena relativi a cambi di nome, come la rinuncia al richiamo ad Alleanza nazionale nel simbolo del partito, o la rinuncia della Lega a qualificarsi come “Nord”. “Attenti alle patacche: dire addio al nome Alleanza nazionale – dice all’Adnkronos – sarebbe una svolta impensabile da mettere in cantiere così, alla vigilia di ferragosto. Sarebbe un’ipotesi dirompente e non mi risulta che nessuno ci stia lavorando”. Eppure, unita alla ventilata cancellazione del richiamo al nord nel simbolo del Carroccio, non sarebbe una saldatura sovranista nazionale in grado di controbilanciare a destra una Forza Italia ringalluzzita dal ritorno di Berlusconi? “Intanto – sottolinea – facciamo chiarezza: a noi il politichese non interessa. Lavoriamo sui contenuti: Europa, sicurezza, legittima difesa, meno tasse, rilancio dell’economia”. “Per costume, poi, non entriamo nel dibattito interno degli altri partiti. Ma a proposito di un ipotetico fronte sovranista nazionale, più che rinunciare al nord, penso che la Lega dovrebbe modificare il suo Statuto, nella parte dove ancora si parla di indipendenza della Padania. Ecco – conclude Rampelli – questa sì che sarebbe una novità ed un bene, non per Fratelli d’Italia, ma per l’Italia”.

Rampelli: Musumeci è il candidato vincente

E parlando di scelte politiche sul territorio, “Musumeci è una figura vincente, che unisce discontinuità ed esperienza, anche amministrativa, e che può riscuotere consensi al di là della destra e della sinistra. Per questo abbiamo più volte sollecitato che tutte le forze che si riconoscono nel centrodestra convergano sul suo nome”. Lo dice sempre Rampelli, a proposito delle trattative in corso per le elezioni siciliane di novembre. Resta la questione di Alternativa popolare, con il leader Angelino Alfano che sembrerebbe orientato ad un accordo con il Pd, anche se le trattative restano aperte anche con il centrodestra e Rampelli replica: “Noi non riteniamo possibile e utile un accordo con chi ha sostenuto e sostiene un governo di sinistra, fermo restando, tuttavia, che ci sono state delle liste territoriali”. Insomma, “se Alfano desse vita ad un Patto per la Sicilia, affiancandosi con una lista autonoma e territoriale ad una coalizione di centrodestra, e se Musumeci fosse d’accordo, a noi andrebbe bene. D’altronde – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio – in Liguria e altrove è stato già fatto”.

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