Povia contro l’Anpi: “Cari partigiani, i neo-nazi(comun)isti, siete voi”
L’Anpi non vuole Povia in concerto e c’è chi obbedisce. Il caso sta suscitando ancora rabbia sui social. “Per il sindaco di Trezzano (Mi) Fabio Bottero che.. non darà il patrocinio per il concerto del 23 settembre (sempre se non verrà annullato), che dice che non gli piace Povia, che credeva mi fossi ‘ritirato’, che crede all’Anpi, che dice che io sono esagerato e altro.. Ma il sindaco di Trezzano, sul difendersi quando si viene attaccati, è d’accordo con me. Per esempio sull’ospitalità ai 12 immigrati che sono costati a Trezzano 350mila euro in un anno”. E’ il post su Facebook con cui Povia, è tornato sul suo concerto che tra un mese dovrebbe tenersi in una parrocchia a Trezzano sul Naviglio e che vede l’Anpi contraria. Il messaggio è accompagnato da un video.
La replica
Perché l’Anpi ce l’ha con Povia? Perché è politicamente scorretto, tiene agli italiani prima che ai migranti e ha scritto una canzone “scandalosamente” antibuonista, “Immigrazia” e, dulcis in fundo, si è fatto un selfie con dei militanti di Fratelli d’Italia non più tardi di pochi giorni fa. Può bastare all’Anpi, che motiva così la sua sentenza anti-Povia: “Come Associazione che si richiama ai valori della Resistenza siamo molto contrariati per la presenza di questo personaggio, legato alla formazione neofascista e antisemita Lealtà e Azione” aveva sottolineato Roberto Cenati, presidente Anpi provinciale di Milano, aggiungendo che “Povia non è ospite gradito a Trezzano sul Naviglio. Oltre ad essere legato ad una formazione dichiaratamente neofascista, il cantautore rappresenta una figura profondamente divisiva su molteplici temi, tra i quali quelli dell’accoglienza, della solidarietà, dell’unità del nostro Paese e delle stesse problematiche relative alle vaccinazioni. Invitiamo l’Amministrazione Comunale di Trezzano a dissociarsi in qualsiasi modo dall’evento richiamato e auspichiamo un ripensamento da parte del parroco”.
Il difetto di Povia: non è buonista
Su Facebook Povia ha aggiunto: “I comunisti dell’Anpi vogliono annullarmi il concerto del 23/9, minacciando e insultando la Chiesa! Questa è mafia e dittatura! Ascoltate con le vostre orecchie, poi diffondete e aiutatemi a smascherarli! Tanto lavorerò ancora per poco. E’ bello essere libero ma è costoso, faticoso e spesso come oggi, mi rende triste. Cari ‘partigiani’, i neo-nazi(comun)isti, siete voi“. Ieri sera il post del cantautore con un P.S. ha scritto: “Mancherebbe 1 mese al concerto, se la smettete di offendermi, per me è #PACE”. Difficilmente il calumet della pace sarà accettato da chi vive delle divisioni. Soprattutto, Povia tempo fa aveva fatto l’identikit del nuovo millennio sempre sul suo profilo Fb, dando legnate ai buoinisti, ai radical chic, ai “boldriniani”complici dello sfaldamento sociale e culturale del nostro Paese. Ancora, ha ricordato i crimini commessi a suo tempo dai partigiani comunisti, facendo i nomi di giovani vittime, come la savonese Giuseppina Ghersi e il seminarista Rolando Rivi, e raccontando anche di un episodio personale: «Mio nonno Renato che era un partigiano, un giorno decise di cambiare idea e di votare Democrazia Cristiana. In buona fede lo confessò ai suoi amici partigiani che con l’inganno lo portarono in cantina e lo massacrarono di botte». «Cosa fa lei oggi?- prosegue Povia rivolgendosi a Cenati – Fa la stessa cosa, minaccia il Comune di Trezzano e la parrocchia che ha organizzato la festa dicendo che devono annullare il concerto».