Messico, trovata fossa comune del cartello della droga vicino Tijuana
Frammenti di ossa umane sono stati trovati in una fossa comune presso la città Tijuana, nel nord del Messico, in prossimità della frontiera con gli Stati Uniti. “Finora ne abbiamo trovato 600-700, ma i medici legali ritengono sia necessario almeno un mese per completare il lavoro in questo sito”, ha spiegato Fernando Ocegueda, presidente dell’associazione delle Persone scomparse nello stato della Bassa California, nel nord del Messico, parlando alla tv Milenio. L’associatione ha spiegato che la fossa comune è stata scoperta in seguito alla segnalazione di un presunto trafficante di droga, attualmente in carcere. Le ossa saranno analizzate a Città del Messico per estrarne e analizzare il Dna. Nel 2009, le autorità avevano scoperto nella stessa zona una fossa scavata da Santiago Meza Lopez, un messicano che aveva confessato di aver fatto sparire 300 cadaveri nell’acido per conto di un boss locale di un cartello della droga. In Messico sono state uccise oltre 186.000 persone e altre 30mila risultano scomparse dal 2006, da quando il governo ha dispiegato i militari in tutto il Paese per combattere il cimine organizzato. Secondo gli osservatori, la cattura dei principali leader del cartello del narcotraffico ha portato alla proliferazione di gruppi criminali indipendenti che, oltre alla droga, eseguono sequestri, furti ed estorsioni nelle aree che controllano.