Meloni: ma la Boldrini non ha niente da dire sul branco di vermi magrebini?

29 Ago 2017 11:08 - di Romana Fabiani
«Lo chiedo da donna, da madre e da cittadina: veramente Laura Boldrini, la donna che ricopre il più alto incarico della Repubblica italiana, non ha nulla da dire sui gravissimi stupri di Rimini commessi da un branco di vermi magrebini?». A parlare è Giorgia Meloni che dedica un post su Facebook alle violenze sessuali di Rimini “trascurate” dalle vestali del femminismo a corrente alternata e dalla terza carica dello Stato, in altre occasioni molto prodiga di moniti . «Veramente – si domanda la leader di Fratelli d’Italia – in nome della difesa ideologica dell’immigrazione di massa la Boldrini  disposta ad accettare la violenza sessuale come un “male necessario” del multiculturalismo?».
 

Stupri, Meloni: ma la Boldrini non parla?

Per ora dal Palazzo tutto tace. Non si registrano commenti indignati di lady Montecitorio sulla violenza brutale che si è consumata al Miramare di Rimini, dove quattro africani hanno stuprato ripetutamente una donna polacca davanti al fidanzato e qualche ora dopo una transessuale peruviana incontrata sulla statale. Già a caldo la Meloni aveva commentato l’agghiacciante notizia senza troppi eufemismi: «Coppia di turisti aggrediti in spiaggia da quattro bestie, forse nordafricane. Donna stuprata e marito pestato. L’Italia ridotta come la peggiore delle favelas sudamericane. A questo porta l’assenza dello Stato, il lassismo, la mancanza di ordine e di pene severe per chi delinque. Siamo diventati il Bengodi della peggiore feccia di tutto il pianeta». 
 

Polemiche sul post di Abid Jee

 
Se la Boldrini tace, occupata a inventariare i “pericolosi” monumenti di epoca fascista da demolire nel nome del pluralismo democratico, non fa altrettanto, purtroppo, il “mediatore culturale” di una cooperativa bolognese che si occupa di accoglienza e gestione degli immigrati. Il “gentiluomo” dalle colonne del Resto del Carlino ha inneggiato allo stupro con un post ributtante che ha scatenato uno tsunami di polemiche e indignazione. Finora Abid Jee è stato sospeso dalla coop Lai-Momo che ha dovuto ammettere di avere tra i suoi dipendenti, seppure occasionali, l’autore del post. Ora in tanti ne chiedono il licenziamento e l’espulsione. Ma sono “razzisti” beceri e pericolosi…

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