Le toghe rosse di Md contro la proprietà privata e a favore delle occupazioni

27 Ago 2017 18:37 - di Paolo Lami

Dai tempi di Karl Marx che non si sentiva una cosa del genere: il diritto all’occupazione degli edifici  (da parte degli extracomunitari immigrati, in questo caso) deve prevalere sul diritto alla proprietà privata. Solo che Karl Marx è, da un pezzo, terra per i ceci. E a soffiare via  mezzo chilo di polvere dalle teorie polverose (e fallite) del padre del marxismo ci pensano, a 134 anni dalla sua morte, le toghe di Md, Magistratura Democratica, la corrente di sinistra di giudici e pm. Che sente, chissà perché, la necessità di sprecare fiato, tempo e carta per sostenere un teorema seppellito dalla Storia: no all’ordine pubblico al posto delle politiche sociali. I diritti sociali e umani devono prevalere sul diritto di proprietà.

Sembra di sentir parlare il caro, vecchio Fausto Bertinotti dei tempi d’oro. Solo che neanche Bertinotti era arrivato a tanto.

A risvegliare Md che, da tempo, non si faceva sentire, è la vicenda dell’occupazione (e del successivo sgombero) del palazzo di via Curtanone, a Roma, con il relativo strascico di polemiche e di accuse alla polizia.

“La vicenda dello sgombero di piazza Indipendenza, a Roma, rappresenta un episodio impietoso – dice proprio così la nota di Md che ha addirittura riunito l’esecutivo, richiamato, immaginiamo, dalle ferie sul bagnasciuga, per trovare le parole adatte allo sdegno – del concretizzarsi di quel rischio, peraltro caratterizzato da un tasso di violenza allarmante”. Già appare strano che non si parli di violenza fascista e di squadrismo.

“Avevamo paventato – continua Md – che l’ordine pubblico potesse diventare l’unica
soluzione per problemi non risolti attraverso la gestione consensuale di spazi e risorse e il riconoscimento dei diritti sociali e umani.
Auspichiamo che le linee guida per l’esecuzione degli sgomberi, alle quali il ministero dell’Interno ha detto di voler
lavorare, attenuino i risvolti pratici più gravi delle azioni di polizia“.

“Crediamo tuttavia, che occorra un radicale cambio di paradigma, anche da parte della magistratura – annuncia Magistratura Democratica lasciando immaginare come si muoveranno i propri iscritti nei prossimi mesi quando dovranno prendere qualche decisione professionale in materia – È necessario tornare alla Costituzione e alle sue prescrizioni limpide in materia di uso residuale del diritto penale, di prevalenza dei diritti sociali e umani su quelli di proprietà, di partecipazione di tutti gli interessati alle decisioni che riguardano la loro vita. Anche la vicenda delle occupazioni
abusive e degli sgomberi non si deve sottrarre a questo mutamento di rotta”.

Neanche una parola sulle violenze subíte dalle forze dell’ordine, sulle bombole di gas gettate contro la polizia. Ma soprattutto quel richiamo alla Costituzione, divenuta oramai la foglia di fico per coprire qualsiasi cosa. E allora, forse, va ricordato cosa davvero dice la Costituzione all’articolo 42: “…La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti…”. Alla faccia di Karl Marx. E di chi si ostina, nel 2017, a 134 anni dalla sua morte, a rispolverare i suoi falliti teoremi.

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