La Caritas ha raccolto 26 milioni di euro per le zone colpite dal terremoto
«È di oltre 26 milioni di euro, incluso il milione messo subito a disposizione dalla Cei», il totale dei fondi pervenuti alla Caritas Italiana per il dopo terremoto nell’Italia centrale di un anno fa. «Oltre due terzi sono stati già spesi o impegnati per aiuti d’urgenza, costruzioni, progettazione sociale e sostegno alle delegazioni gemellate», fa sapere l’organizzazione umanitaria della Chiesa. «Dopo un anno, vediamo ancora centri storici fantasma, la ricostruzione che non decolla, detriti e paure ancora da rimuovere: eppure le popolazioni locali sono tenaci. Molti vogliono ripartire dalla loro terra: da borghi restaurati, comunità ritessute, radici storiche rivitalizzate, agricoltura, allevamento e turismo di qualità».
Terremoto, i fondi arrivati alla Caritas
La realtà ecclesiale, la Conferenza Episcopale italiana e i suoi organismi tra cui la Caritas, cerca di «sviluppare scelte che guardano al futuro, delineando modi certi per contribuire alla ricostruzione delle comunità, fondata sull’identità di queste popolazioni, che vanno rese protagoniste delle scelte». Sono stati promossi gemellaggi tra località terremotate e delegazioni regionali Caritas. Contemporaneamente, Caritas italiana si è attivata nella costruzione di luoghi polifunzionali, pensati per rendere possibili le attività religiose, culturali e aggregative delle comunità. Per gli allevatori e le piccole attività economiche si stanno delineando interventi di supporto anche finanziario (prestiti, microcrediti) a progetti imprenditoriali condivisi. Grande rilievo hanno anche gli interventi educativi e animativi, a cominciare dai campi di solidarietà, con particolare attenzione alla condizione di ragazzi e anziani.