La beffa degli sms solidali: raccolti 33 milioni, per Amatrice neanche un euro

11 Ago 2017 11:31 - di Redazione

Ad Amatrice e Accumoli non arriva neanche un centesimo.  Rischia di diventare un caso la redistribuzione dei fondi raccolti dalla Protezione civile per la ricostruzione nel Centro Italia attraverso le donazioni private via sms e via bonifici bancari. Come riporta il Tempo, stando all’elenco dei primi progetti autorizzati, infatti,  salta subito agli occhi come a essere privilegiati siano stati solo alcuni Comuni lambiti appenna dal sisma. Amatrice e Accumoli sono state escluse da questa forma di finanziamento. Il caso è stato sollevato dalla deputata della Lega, Barbara Salmartini che ha annunciato un’interrogazione.  «È necessario procedere alla verifica  sulla spesa dei fondi arrivati tramite sms solidali alle zone colpite dal sisma. Siamo preoccupati, vogliamo sapere  quali siano stati i criteri di selezione dei progetti  visto che nel Lazio sono stati  individuati tre  Comuni previsti  nel cratere ma che a differenza  di Amatrice e Accumoli non sono stati fortunatamente coinvolti da distruzioni importanti».  

Amatrice e Accumoli restano a bocca asciutta

La deputata, riporta ancora il Tempo, si riferisce  alla ricostruzione  delle tre scuole di Poggio Bustone, Collevecchio,  e Rivodutri. La Protezione civile fa sapere  che le decisioni sulle opere da effettuare con i fondi arrivati  grazie alla solidarietà degli italiani è stata presa di concerto tra i governatori delle quattro Regioni colpite (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) e il commissario per la ricostruzione Vasco Errani. La logica seguita, si legge ancora sul Tempo, è stata quella di privilegiare  opere che non fossero state già coperte con altri fondi. Come a dire: per le criticità maggiori ci si era mossi con altri e più consitenti stanziamenti. Eppure Amatrice e Accumoli non hanno ricevuto nenache un centesimo di quei 33 milioni raccolti.  Il 62% è andato alle Marche, il 14 a Umbria e Lazio e il 10 all’Abruzzo. «Vorremmo anche capire – ha detto ancora la Saltamartini –  perché nel comitato garante  che dovrebbe  essere super partes, ci sia un ex parlamentare del Pd».  

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