E nella notte di Fregene il cantautore Skoll celebrò gli eroi italiani (video)

2 Ago 2017 15:12 - di Antonio Pannullo

“Danza ancora con me perché questa notte è scura non sembra finire, questa notte è buia non vorrà morire”, cantava ieri sera il cantautore alternativo Skoll davanti a un pubblico eterogeneo, se non dal punto di vista culturale, almeno da quello dell’età: giovani e meno giovani sono venuti nella cittadina di vacanza sul litorale romano per ascoltare il giovane artista milanese e le sue talvolta difficili ma sempre bellissime poesie in musica. Prima di ogni canzone Skoll fa sempre una breve introduzione o per spiegare il testo, o per raccontare in quali circostanze l’ha scritta, o per chiarire meglio un messaggio o un’intenzione. Il tema di ieri sera era il Mediterraneo, dal titolo di un brano contenuto nell’ultimo lavoro di Skoll che si chiama Storia di Guerra e d’Amore, uscito da pochi mesi. E questa frase è in un certo senso proprio la cifra di Skoll, l’amore e la guerra, la storia degli italiani attraverso queste due grandi passioni, la storia culturale, artistica anche di un giovane che da anni ha fatto del suo impegno politico e sociale un’arte, raccontando con la sua musica e le sue parole un po’ la storia d’Italia, allo scopo di trasmetterla alle nuove generazioni, che ieri infatti erano numerosi a sentirlo e ad applaudirlo. E Skoll lo fa raccontando la storia più nascosta, dimenticata, occultata dell’Italia: l’eroismo italiano, il sacrificio, il coraggio. Per questo ieri sera una parte del concerto è stata dedicata al racconto dei nostri ragazzi che si batterono e morirono nella Grande Guerra: tra i diversi pezzi, bello quello dell’attacco degli Alpini al monte Ortigara, episodio tanto eroico quanto sconosciuto, in cui i nostri soldati dimostrarono ancora una volta il loro amore per la patria e per i loro connazionali. Una canzone anche per la Seconda Guerra Mondiale, L’ultima carica, dedicata alla carica alla sciabola dei nostri soldati contro le artigliere sovietiche che ci sapettavano. Quella fu l’ultima carica di un esercito in una guerra moderna. Skoll ha cantato anche canzoni tributo, a Primo Carnera, a Brigitte Bardot, al comandante Massoud. Altri brani che hanno colpito il pubblico sono stati certamente Gli ultimi romantici e La bellezza, ma il pathos della serata è salito al massimo quando Skoll, ragazzo milanese, ha voluto ricordare il suo concittadino Sergio Ramelli, la cui storia è nota ai nostri lettori, nel suo commovente e fortissimo brano Più caro agli dèi: “Tu, il tuo sorriso tutto spazzerà, Tu, quell’ingiustizia e infamia passerà, Tu, questo ricordo è per chi lo raccoglierà, Tu, i tuoi capelli al vento sembrano qua…”, ha cantato Skoll tra la commozione generale. Il concerto, lungo e partacipato, è terminato con le richieste di una canzone-simbolo di Skoll, Pioggia d’Irlanda, sulle cui note il concerto si è concluso. Skoll è sicuramente uno dei migliori cantautori italiani in questo momento, e non solo cantautori alternativi. La sua voce, la sua poesia, la sua passione, la sua musica lo elevano al di sopra – e di parecchio – delle più orecchiabili ma meno intense canzonette di successo. Insomma, Skoll non è per tutti, è per chi non si accontenta, per chi cerca dalla musica d’autore un significato più profondo, per chi vuole condividere con una vera brotherhood la sua dimensione esistenziale e politica.

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