Brexit, Juncker attacca Londra: «Proposte inglesi insoddisfacenti»
«Ho letto con attenzione tutti i documenti pubblicati e prodotti dal governo di Sua Maestà: nessuno mi soddisfa veramente. Ci sono tantissime questioni che restano da regolare». Se non è una stroncatura, poco ci manca. E il fatto che l’autore sia il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che l’ha fatta planare nel bel mezzo della conferenza annuale degli ambasciatori dell’Ue tenutasi in mattinata a Bruxelles, autorizza a pensare che il negoziato sulla Brexit tra Ue e Regno Unito, giunto ieri al suo terzo round, registra ancora distanze siderali.
Nel contenzioso anche la frontiera tra le “due Irlande”
Come lo stesso Juncker ha tenuto a precisare, il contenzioso non riguarda «solamente il problema della frontiera tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord», definito dal presidente della Commissione «un problema molto serio», ma soprattutto lo status degli europei che vivono nel Regno Unito e lo status dei britannici che vivono sul continente. «Bisogna essere chiarissimi sul fatto che non inizieremo alcun negoziato sull’onda degli avvenimenti, intendo sulle nuove relazioni economiche e commerciali tra il Regno Unito e l’Ue, prima che siano risolte tutte le questioni collegate all’articolo 50, e dunque al divorzio tra l’Ue e il Regno Unito», ha avvertito Juncker in merito a questo particolare aspetto della Brexit.
La Brexit durerà ancora molto
E non è finita. «Non si possono mischiare le cose – ha concluso Juncker – non ignoro che ci sono delle intersezioni parziali tra le due dimensioni, ma il Consiglio Europeo, dopo la proposta della Commissione, è stato chiarissimo: prima va sistemato il passato, poi si guarda al futuro». La Brexit, pare di capire, ha gli anni contati.