Barcellona: federe, chiodi, butano ed esplosivo. 15 bombe per fare strage
Stavano preparando 15 ordigni i membri della cellula jihadista dell’attentato di Barcellona quando nel covo di Alcanar si è prodotta l’esplosione che ha distrutto l’abitazione uccidendo due terroristi.
E’ il quotidiano spagnolo “El Mundo” a rivelare i dettagli dei verbali dell’interrogatorio di Mohamed Houli Chemlal, il marocchino 21enne originario dell’enclave spagnola di Melilla rimasto ferito nell’esplosione e che ieri è comparso davanti al giudice dichiarandosi pentito e chiedendo perdono.
Chemlal, secondo “El Pais” , ha reso un’ampia confessione alla polizia sui piani del gruppo jihadista responsabile degli attacchi di Barcellona e Cambrils fino ai più piccoli dettagli: due ore e 55 minuti prima dell’esplosione delle 23.30 del 16 agosto, i terroristi hanno comprato 15 federe e diverse fascette per chiuderle a San Carles de la Rapita, un paesino vicino ad Alcanar.
Nel covo era pronto il materiale per preparare l’esplosivo, il Tatp, il perossido di acetone, noto anche come “madre di Satana” ed utilizzato in diversi attentati rivendicati dallo Stato Islamico: 500 litri di acetone, acqua ossigenata e bicarbonato. C’erano anche detonatori e una ingente quantità di chiodi da inserire nelle bombe per renderle più micidiali.
Le federe di cotone dovevano essere riempite con il composto chimico esplosivo, per farlo seccare durante la notte. A questo punto le bombe potevano essere utilizzate a partire dal giorno successivo. L’esplosivo sarebbe rimasto utilizzabile per tre settimane. I terroristi volevano caricare le bombe sui furgoncini affittati, assieme alle bombole di butano trovate sul posto, che servivano ad amplificare la potenza esplosiva degli ordigni.
Il progetto era di compiere attentati con furgoni bomba in luoghi simbolo di Barcellona, come la Sagrada Familia.
Se i materiali per realizzare il Tatp sono relativamente facili da reperire, la realizzazione di questo esplosivo è molto pericolosa, spiegano esperti consultati dal quotidiano. Mentre si mescolano gli elementi si possono produrre scintille che innescano una reazione a catena. Ed è probabilmente quanto è accaduto ad Alcanar, dove l’esplosione ha distrutto il covo uccidendo l’ideologo del gruppo, l’imam di Ripoll, Abdelbaki Es Satty, e un altro complice, mentre Houli Chamlal è rimasto ferito.
Fallito il piano, gli altri membri della cellula jihadista hanno deciso di compiere l’attentato con un furgone lanciato sulla folla dei pedoni sulla Rambla. facendo 13 morti.