Appendino darà casa e lavoro ai profughi di Torino: stanziati 600mila euro
L’ultimo atto firmato da Chiara Appendino prima di andare in vacanza parla chiaro. Il sindaco di Torino ha dato mandato di effettuare una ricognizione sul mercato privato e tra gli immobili del Comune per individuare «servizi di accoglienza residenziale e di accompagnamento sociale per un massimo di 167 persone, singoli o nuclei familiari». I destinatari sono i profughi e i migranti africani che occupano abusivamante le palazzine dell’ex villaggio Olimpico di via Giordano Bruno di Torino. Sorpresi? Solo chi non conosce la linea politica dei grillini.
Appendino ha firmato la delibera prima delle vacanze
La strategia della giunta pentastellata torinese è infatti conforme a quella romana. La sindaca Raggi ha fatto lo stesso con i rom: ha preparato un piano per dare agli occupanti dei campi nomadi, alloggi e lavoro. Non molto dissimili, quindi, le linee di intervento tracciate dal Comune di Torino, concordate anche con il ministro dell’Interno Minniti e con la Diocesi di Torino. Le linee di intervento sono due: accompagnamento lavorativo, soluzioni abitative per convincere i migranti a lasciare via Giordano Bruno dopo il censimento delle presenze. Il piano della giunta Cinquestelle inserisce dunque i progetti di accompagnamento dei profughi nel contesto delle azioni per contrastare l’emergenza abitativa. Il progetto dovrebbe passare alla fase operativa subito dopo l’estate. Per cercare una sistemazione alle 167 persone di cui parla la delibera firmata dall’assessore al Welfare Sonia Schellino il Comune ha a disposizione 500 mila euro stanziati dal ministero degli Interni per fronteggiare l’emergenza nelle palazzine occupate dell’ex Villaggio Olimpico, ai sono stati aggiunti 100 mila euro prelevati dal bilancio comunale.
Appendino come Raggi: case ai profughi e ai rom
Il passaggio successivo sarà lo sgombero dei profughi. Uno sgombero che avverrà in un’ottica di inserimento anche lavorativo – per una cinquantina di persone sono già pronti alcuni contratti – sarebbe dovuto iniziare in primavera ma si sono accumulati gli inevitabili ritardi, anche a causa del censimento su base volontaria degli occupanti gli spazi del Moi. A fine giugno i dati parlano di 710 uomini e 40 donne. La sindaca di Torino darà loro casa e lavoro. A Torino come a Roma, profughi e rom sono si primi a trarre benefici della giunte pentastellate.