Choc a Verona: somministra morfina a un neonato, arrestata l’infermiera
Aggiacciante notizia dalla Asl di Verona, dove la polizia ha arrestato un’infermiera in servizio presso la Asl locale, per aver somministrato morfina ad un neonato, in assenza di prescrizione medica e senza necessità terapeutiche. Ciò ha provocato nel neonato un’overdose con grave arresto respiratorio.
Avrebbe definito il neonato “rognoso”
L’infermiera è stata arrestata dalla Polizia in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Livia Magri su richiesta del pm Elvira Vitulli. L’infermiera arrestata, secondo quanto al momento ricostruito, nelle ore precedenti all’accaduto, tenendo in braccio il neonato lo avrebbe definito ”rognoso” in presenza anche delle altre colleghe. Aveva confidato ad un’altra infermiera di fare abituale utilizzo di morfina e benzodeazepina, pur in assenza di prescrizione, somministrandola ai neonati per via orale o nasale per metterli tranquilli, nella convinzione dell’insussistenza di concreti pericoli, secondo quanto riferiscono gli inquirenti.
“Dolo e non colpa”
Il piccolo stava bene, non era sotto farmaci e sarebbe stato dimesso il giorno successivo, era stato collocato nel box 1, riservato ai piccoli in buone condizioni di salute e prossimi a tornare a casa. Dopo mezzanotte invece aveva avuto le prime crisi e con il peggioramento del quadro clinico, si apprende dalla ricostruzione durante la conferenza stampa. “Quando l’equipe medica, considerata di elevatissimo livello professionale – ha raccontato il capo della squadra mobile – ha notato l’aggravamento ed era in difficoltà a comprenderne le ragioni, in una fase comprensibilmente molto concitata, è improvvisamente apparsa sulla scena l’infermiera: la donna ha chiesto che venisse somministrato al piccolo un farmaco antagonista agli oppiacei”. La somministrazione della morfina sarebbe avvenuta “per via orale o nasale e non per via endovenosa, visto che il piccolo non aveva aperture endovenose. Questo fa ritenere che la somministrazione stessa – ha concluso Di Benedetto – sia stata commessa con dolo e non per colpa”.
Si indaga su altri casi simili
I poliziotti hanno anche accertato che nella notte in cui si è verificato l’episodio, un solo neonato nel reparto di terapia intensiva neonatale aveva in prescrizione la morfina, che effettivamente era stata prelevata dalla stessa infermiera. La squadra mobile di Verona sta compiendo accertamenti per verificare se ci fossero stati altri casi simili anche in passato. La 43enne oggi, nel suo giorno di riposo, è stata arrestata dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Livia Magri su richiesta del pm Elvira Vitulli, l’accusa è di lesioni aggravate e cessione di sostanza stupefacente. I colleghi dell’ospedale Borgo Roma di Verona si dicono increduli, la descrivono “brava, competente, molto esperta e amante dei bambini”.