“Vietato lamentarsi”: il cartello di Papa Francesco fa tremare il Vaticano…
Il Pontefice vuol fare capire subito che aria tra dalle sue parti. “Vietato lamentarsi”, è il cartello che Papa Francesco esibisce fuori dalla porta del suo studio a CasaMarta. Da qualche giorno, ha raccontato La Stampa, quel monito messo nero su bianco dallo psicologo Salvo Noè è stato adottato anche in Vaticano, con somma soddisfazione del suo inventore. «Sono onoratissimo. Che il cartello potesse fare breccia era ipotizzabile ma da qui a pensare che addirittura finisse sulla porta del Papa… A questo punto speriamo possa fare breccia tra i collaboratori del Pontefice e che, oltre a suscitare ironia, possa avere un effetto correttivo», afferma Salvo Noè, che sta già pensando ad un nuovo cartello: il “Vietato giudicare”: «Nel senso dello stop alla critica messa in atto soltanto con l’intento di denigrare. In futuro, se sarà possibile, porterò anche questo al Pontefice», spiega Noè che si è ispirato ai suoi conterranei quando ha ideato il cartello che ha incontrato il gradimento del Papa. «Il lamento, noi siciliani, lo abbiamo nel dna – osserva lo psicoterapeuta life-coach -. La nostra è un’abitudine reale. Da lì l’idea del cartello». Un mese fa lo psicoterapeuta aveva partecipato ad un’udienza generale in piazza San Pietro. «A fine mattinata – ricorda Noè – il Papa arrivò e io gli regalai il cartello e l’ultimo volume dedicato ai percorsi motivazionali -. Era stato lo stesso Papa Francesco nel 2013 a fare un’omelia su quanti sono abituati a lamentarsi. Il cartello piacque tanto a Bergoglio che promise che lo avrebbe esposto». La promessa è stata mantenuta. «Il cartello che invita a lasciare da parte la sindrome del vittimismo con conseguente abbassamento della capacità di risolvere i problemi – spiega Salvo Noè – è stato esposto nelle caserme, negli uffici, nei bar. E’ piaciuto anche ai manager. C’è chi lo ha esposto in casa per ammonire i figli. Ovunque venga esposto, suscita meccanismi». Sortirà l’effetto sperato anche in Vaticano? «Speriamo possa avere l’effetto educativo che si prefigge. Tutti dobbiamo saperci mettere in discussione ricordando che le lamentele sono come le sedie a dondolo: ti tengono impegnato ma non ti portano da nessuna parte». Ma il Papa a chi si è voluto rivolgere con quel cartello? C’è chi ha pensato ai Cardinali o a qualcuno che ora rischia il posto….