Tre detenuti evadono piegando le sbarre: con loro i fuggiaschi diventano 5

13 Lug 2017 16:08 - di Martino Della Costa

Mentre Messina brucia, nonostante gli agenti disseminati lungo le strade e i canadair in volo in continui viaggi d’emergenza, qualcuno dal carcere cittadino medita la fuga e riesce a evadere dalla cella: e con il vecchio sistema che prevede di piegare le sbarre. 

Messina, 3 detenuti evadono piegando le sbarre

O meglio: di scardinare l’inferriata della palestra, per poi attraversare il cortile e superare la recinzione: tutto nell’assoluta indifferenza di chiunque, complice anche il buio notturno. Nessuno li ha visti e nessuno li ha fermati, infatti, i tre evasi dal carcere messinese di Barcellona Pozzo di Gotto, dove i tre fuggiaschi, tutti e tre messinesi, stavano scontando pene tra i 5 e i 6 anni di reclusione per reati legati alla tossicodipendenza. Facile immaginare lo sconcerto e l’allarme scatenatosi tra i corridoi del penitenziario una volta scoperto, introno alla mezzanotte di ieri (mercoledì 12 luglio ndr) che i 3 detenuti risultavano spariti, volatilizzatisi nel nulla. Immediate sono scattate le ricerche, e ovviamente anche le polemiche sull’attuale stato in cui versano le carceri: con quest’ultimo caso di evasione siamo a sei fughe, comprese quelle – ben più eclatanti, va detto – di  Johnny lo zingaro e Ismail Kammoun: il primo evaso grazie a un permesso di lavoro, il secondo durante il godimento di un permesso premio.

La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria (Osapp)

Anche di loro non c’è più traccia. «Per quanto ci è dato di conoscere, in questo momento la situazione delle carceri italiane è tutt’altro che normale», denuncia allora, in queste ore il sindacato di polizia penitenziaria Osapp che, come riportato da Repubblica, aggiunge anche: «Le attuali evasioni, frutto di una politica penitenziaria dissennata che mette il detenuto al centro di ogni possibile diritto e concessione, anche se non meritati, a discapito del personale di polizia penitenziaria, mettono a rischio soprattutto la civile convivenza e la sicurezza dell’inermi cittadini».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *