Sparatoria a Palazzo Chigi, il maresciallo Giangrande finisce in una tesi di laurea
«Ti avevo promesso di portare la tua storia nell’aula magna di un’università e ci sono riuscito». Così il maresciallo dell’Arma dei carabinieri, Giuseppe Giangrande, Medaglia d’oro al Valor civile, è stato salutato dall’assistente capo della Polizia di Stato, Armando Albano, in servizio presso la Questura di Prato, quando quest’ultimo gli ha consegnato una copia della sua tesi di laurea in giurisprudenza. La tesi, dedicata al maresciallo Giangrande, è intitolata “Uso legittimo delle armi e degli altri mezzi di coazione fisica nelle concrete dinamiche d’intervento dell’operatore di polizia” ed è stata discussa presso l’Università degli Studi di Salerno il 12 giugno scorso ottenendo il plauso della commissione di laurea.
Una tesi di laurea dedicata a Giangrande
La drammatica vicenda professionale e umana di Giangrande (ferito durante una sparatoria davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile 2013 mentre il governo Letta giurava al Quirinale), infatti, è stata affrontata proprio in una delle sezioni della tesi in diritto penale del poliziotto pratese, grazie a un’intervista concessa dal maresciallo il 20 dicembre 2016, integralmente riportata nell’elaborato di laurea. Per Albano è stato un onore e un privilegio poterlo quindi incontrare di nuovo e consegnargli, come promesso, una copia del lavoro conclusivo del proprio ciclo di studi universitari. La tesi, che affronta le problematiche dell’uso legittimo delle armi per gli operatori di polizia appartenenti a tutte le forze dell’ordine, giudicata di pregevole fattura dalla commissione di laurea, ha peraltro potuto contare anche sul contributo di un’altra medaglia d’oro, quella olimpica, nel judo a Pechino 2008, di Giulia Quintavalle, appartenente alla Guardia di Finanza. Il contributo di Quintavalle riguarda i profili di proporzionalità nell’uso delle armi per gli operatori femminili di polizia, a cui si sono aggiunte in merito le alcune considerazioni anche dell’atleta olimpica pratese Barbara Andolina, che ha partecipato, sempre nel judo, alle Olimpiadi di Atene 2004, nonché di una imponente ricerca bibliografica nella quale sono ricordati importanti fatti di cronaca pratese.