Renzi era in ginocchio da Macron, ora tace sulla sfida per Stx-Fincantieri
Prosegue la battaglia Italia-Francia sull’intesa per il controllo di Stx France dopo che Fincantieri ha rilevato lo scorso aprile il 66,67% dell’azienda transalpina dagli azionisti sudcoreani, Stx Offshore&Shipbuilding finiti in amministrazione straordinaria, con un investimento di 79,5 milioni di euro. Una scalata che ha a scatenato la reazione del governo francese, nonostante le rassicurazioni italiane. «L’obiettivo dell’acquisizione di Stx è industriale e non politico», ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo navalmeccanico, Giuseppe Bono, nel corso della presentazione agli analisti dei risultati del primo semestre che si è chiuso con un risultato positivo di 11 milioni, in aumento di 6 milioni rispetto al primo semestre 2016.
Parigi però ha intenzione di rovesciare il tavolo: l’operazione era stata concertata con Parigi quando all’Eliseo c’era Francois Hollande. Entro sabato 29 luglio il governo targato Macron potrebbe tecnicamente esercitare la prelazione – con un costo economico altissimo – con cui nazionalizzare i cantieri Saint Nazaire. «Il presidente francese Macron piuttosto che consegnare le chiavi di Stx al gruppo italiano Fincantieri, ha scelto di nazionalizzarla», scrive il quotidiano francese Le Monde rende nota la decisione presa a Parigi, smentendo le parole pronunciate dal portavoce del governo, Christophe Castaner, che poco prima aveva escluso l’ipotesi di una nazionalizzazione dei cantieri navali, di cui lo Stato detiene già il 33% delle quote. Secondo quanto riporta il quotidiano, “l’operazione dovrà essere ufficializzata giovedì prossimo dal ministro dell’economia Le Maire e messa in opera entro la sera del giorno dopo”.
Stx, Macron e i silenzi del Pd
Tace il premier Gentiloni, che lascia al ministro dello Sviluppo Calenda la gestione del confronto a distanza, ma quando Macron aveva vinto, lui, come tutto il Pd,aveva esultato. “Evviva!”. Per non parlare di Matteo Renzi, secondo cui “la vittoria di Macron scrive una straordinaria pagina di speranza per la Francia e per l’Europa”, aveva scritto all’epoca, dichiarando di ispirarsi al suo movimento “En Marche!”. E ora? Che diranno di questa linea poco europeista e molto egoistica di Macron? Lo toglieranno dall’altarino?