Paolo Villaggio non c’è più: e non è una bufala. Ma era morto già altre 3 volte (VIDEO)

4 Lug 2017 11:32 - di Ginevra Sorrentino

Paolo Villaggio si è spento 24 ore fa: ma nella sua vita lunga 84 anni al comico genovese è toccato in sorte di morire già altre 3 volte. E la reazione di dolore e sgomento, di tristezza e di rimpianto, è stata sempre la stessa. Oggi, però, a quei sentimenti si aggiunge anche lo choc della verità. La camera ardente sarà allestita domani mattina in Campidoglio – almeno così hanno ipotizzato i figli dell’attore appena scomparso – e in queste ore si stanno stabilendo i dettagli.  Quello che è dato per certo già da ora è che a seguire dovrebbe svolgersi una cerimonia laica, nel pomeriggio o al più tardi in serata, alla Casa del Cinema di Roma che tributerà al comico genovese l’ultimo saluto di amici e colleghi.

Quando Paolo Villaggio morì altre volte

Ma, come anticipato in apertura, al Fantozzi nazionale era già successo almeno altre volte di morire prima di ieri: il primo addio Villaggio avrebbe dovuto darlo nel 2002 quando, in base a quanto a lui profetizzato da un’astrologa – e secondo quanto riportato poi nella sua autobiografia, uscita nel 2002, Vita, Morte e Miracoli di Un Pezzo di Merda – l’attore sarebbe dovuto morire, improrogabilmente, il 14 dicembre del 2002, in una casa bianca, sul mare. Della premonizione il comico parlò – a pericolo scampato – anche in una puntata di Domenica in. Ma, evidentemente, non era quello il suo momento: che, a detta di un’agenzia stampa, preda delle bufale divulgate ad arte sul web, postò sulla propria pagina Facebook il triste annuncio della morte del comico genovese. Era il 17 giugno del 2014: ma, ancora una volta, fortunatamente, la notizia risultò priva di fondamento. Un copione macabro, almeno quanto inattendibile, che si sarebbe poi replicato altre due volte, il 3 maggio e il 7 luglio del 2016, e sempre per mano  del sito Rolling Ston. Tutto falso. Almeno fino a ieri mattina alle sei del 3 luglio 2017, data – purtroppo non presunta – dell’addio a Paolo Villaggio.

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