Milano, diciottenne egiziano ucciso con due colpi di cacciavite al cuore
Milano violenta. Due colpi di cacciavite dritti al cuore, e per il ragazzo non c’è stato più nulla da fare. Come si legge sul Corriere della Sera, un 18enne di origini egiziane è stato ucciso sabato sera a Milano, davanti a un bar di piazza Tirana. E dopo la rissa mortale, forse nata per motivi banali, un altro fatto grave: la decisa opposizione di una sessantina di immigrati contro l’intervento delle forze dell’ordine, tanto che a mezzanotte, nella periferia di piazza Tirana, sono dovute intervenire dieci pattuglie tra carabinieri e poliziotti. Gli stranieri, che «controllano» questo angolo tra i più degradati di Milano, hanno tentato di impedire sia i soccorsi della vittima sia le successive indagini per arrestare il colpevole.
Ucciso con due colpi di cacciavite, l’aggressore rischia il linciaggio
A terra, si legge ancora sul Corriere, all’esterno di una tavola calda all’angolo della piazza con via Giambellino, è rimasto colpito da un cacciavite al torace, un egiziano, nato a Milano e residente poco lontano, in zona Inganni. Sul posto due ambulanze e un’automedica: il ragazzo era già in arresto cardiaco, i soccorritori hanno tentato di rianimarlo sul posto e l’hanno trasportato all’ospedale San Paolo, dove poco dopo è morto. A quanto raccontato da un testimone, gli amici del giovane hanno accerchiato l’aggressore, un pregiudicato marocchino di 52 anni, e l’hanno gettato a terra, picchiandolo: l’uomo ha rischiato il linciaggio. Bloccato dai carabinieri , l’assassino è stato portato al carcere di San Vittore.