Libia, e così Sarraj fregò Gentiloni: «Dall’Italia solo un supporto logistico»
Dici Libia ed eccoti la solita figura di merda! Ormai è chiaro che Tripoli e Bengasi sono per bradipo Gentiloni una bella gatta da pelare. Anche perchè, girala come ti pare, i libici continuano a prendersi gioco di noi. E ci fanno pure fare la figura dei poveri sprovveduti. Non bastasse Macron che veste già alla Napoleone, ci si son messi pure Sarraj e Haftar a menarci per il naso. I due non si sopportano e sono andati a Parigi praticamente per fare una gita tu-tto-spe-sa-to con tanto di foto per i giornali di mezzo mondo. Dopodichè, tornati a casa se le sono continuate a suonare di santa ragione. Trovando comunque il tempo di ridere di noi italiani. Haftar facendoci sapere che per qualsiasi soluzione riguardo alla stabilizzazione dell’area e ai disperati che transitano in Libia bisognerà che la comunità internazionale si rivolga a lui (e la comunità internazionale è appunto l’Italia, delegata dall’Onu). Sarraj ancora più insidioso: appena rientrato a Tripoli ha subito negato, con tanto di comunicato stampa, di aver chiesto a bradipo Gentiloni l’invio nelle acque territoriali libiche di navi italiane. Nessuna richiesta da parte sua, non è vero che voleva le navi: ed ecco che così la bufala rimane sul gozzo del nostro governo. Anche perchè secondo Palazzo Chigi la domanda c’era stata e risalirebbe a qualche giorno fa. Ma la notizia era stata resa pubblica soltanto mercoledì da Gentiloni, subito dopo il faccia a faccia con Sarraj a Roma. “La richiesta è attualmente all’esame del nostro ministero della Difesa – aveva sottolineato al termine del colloquio col libico, bradipo Gentiloni – le decisioni che prenderemo verranno valutate non solo ovviamente con le autorità libiche, ma anche con il Parlamento”. Buonanotte. E adesso? Adesso il governo italiano, spiazzzato da Sarraj, ha dato l’ok alla missione navale. Poi si farà come sempre: finta di nulla e sorriso di circostanza. Tanto alle figure di merda ci si abitua. Soprattutto da noi.
Infatti la nota di Sarraj e del ministro degli esteri libico è ben diversa da quella formulata da Gentiloni: “Il Consiglio presidenziale libico ha chiesto al governo italiano solo supporto logistico e tecnico per la Guardia costiera libica”, come riferisce l’agenzia di stampa libica ‘Lana’. Smentite in pratiica le notizie secondo cui la Libia avrebbe chiesto all’Italia aiuto navale in acque libiche contro i trafficanti. Il ministero degli Esteri libico precisa infatti che l’aiuto richiesto all’Italia ha lo scopo di “contribuire ad impedire l’afflusso di migranti e il traffico” di esseri umani, così come “a salvare le loro vite”. “Questa misura potrebbe richiedere la presenza di alcune unità navali italiane che operino nel porto di Tripoli solo a questo scopo e se vi fosse la necessità“.