Le “ombrelline” del Pd scatenano una bufera. I politici presenti: colpa degli organizzatori

3 Lug 2017 19:37 - di Francesco Severini

E dopo le “olgettine” del Pdl ecco a voi le “ombrelline” del Pd: corre veloce sui social la polemica sulla foto che ritrae a Sulmona il laboratorio di idee Fonderia Abruzzo con sette uomini comodamente seduti ( tra cui il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, quello dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso e il ministro De Vincenti del Pd) e alle loro spalle sei donne in piedi che, servizievoli, tengono gli ombrelli aperti per riparare gli oratori dal sole. Una foto che ha fatto in poche ore il giro del web, con relative critiche infuocate a una evidente caduta di stile. 

Prendono la palla al balzo grillini e leghisti, accusando il Pd di maschilismo becero. E la dirigente regionale del Pd Alexandra Coppola lamenta: nella mia militanza ho fatto di tutto, ma mai nessuno mi ha chiesto di riparare dal sole i compagni di partito. Il portavoce del presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso prova a metterci una pezza: “È stato necessario l’improvviso utilizzo di ombrelli per riparare i relatori dalla pioggia (al mattino) e dal sole (nel pomeriggio) poiché il palco era scoperto (anche se non sembra, ndr). Non appena si è verificata l’emergenza, alcuni volontari dotati di ombrello si sono attivati autonomamente”. Guarda caso, però, i volontari erano tutte donne e l’effetto straniante che ne deriva è quello restituito dalla foto. Negare il problema a cose fatte non ha molto senso… 

E Beppe Grillo rilancia un post del grillino Massimo Bugani:  “Un tempo -è l’incipit dell’intervento di Bugani- si dibatteva sulla ‘donna oggetto’, i dirigenti del Pd sono andati oltre e hanno inventato la ‘donna ombrello’ “. Un’immagine vergognosa, dichiara a sua volta Lucia Bergonzoni, consigliere comunale a Bologna come Bugani, che è capogruppo del M5S. E quest’ultimo le apre un ombrello sulla testa durante l’intervento per ricordare l’increscioso precedente. Bonaccini, a sua volta, non può fare a meno di prendere atto dell’errore. Ma la colpa,come da copione, viene gettata sugli organizzatori. E i politici che non hanno aperto bocca? Già si sono autoassolti. 

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