La popolarità di Macron in caduta libera: meno 10 per cento in un mese
La popolarità di Macron è in caduta libera, la star della politica francese perde la sua luce con un forte ribasso del suo appeal presso il popolo francese di ben 10 punti rispetto al mese di giugno, attestandosi, quindi, al 54 per cento dei consensi a luglio.
È l’ultimo sondaggio Ifop per il Journal du Dimanche a tastare il polso ai francesi fotografando una disaffezione profonda e progressiva verso il neo presidente francese che, proprio recentemente, si è scontrato con il capo delle Forze Armate dimessosi per protesta.
Ma Macron è in buona compagnia nella classifica dei politici francesi meno amati. Anche il premier Edouard Philippe registra, infatti, una perdita di 8 punti, passando dal 64 per cento al 56 per cento.
In particolare, per Macron, anche se il 47 per cento degli intervistati si dice “piuttosto soddisfatto” (era il 54 per cento a giugno) e il 7 per cento “molto soddisfatto” (10 per cento a giugno), contemporaneamente il totale degli insoddisfatti passa dal 35 per cento al 43 per cento in un mese, ripartito tra i “molto scontenti” (15 per cento a luglio contro il 12 per cento di giugno), “piuttosto insoddisfatti” (dal 23 per cento al 28 per cento), mentre il 3 preferisce non esprimersi contro l’1 per cento del mese scorso.
Certamente pesa, sulla caduta di popolarità, lo scontro acceso consumatosi fra Macron e il capo delle Forze Armate francesi, il generale de Villiers, che se ne è andato sbattendo la porta per i tagli imposti alla Difesa dal neo presidente.
“Nelle attuali circostanze – aveva scritto in piena polemica con Macron il generale Pierre de Villiers – non posso più garantire la durata nel tempo del modello di esercito che considera necessario per assicurare la protezione della Francia e dei francesi”.
La vicenda era poi andata ben oltre il perimetro istituzionale quando il giovane Macron aveva osato rimproverare pubblicamente per ben due volte il generale Pierre de Villiers La prima nei giardini dell’Hotel de Brienne, alla vigilia del 14 luglio, e ancora una volta nelle colonne de ‘Le Journal du Dimanche‘: “Se qualcosa oppone il capo di stato maggiore al presidente, il capo di stato maggiore se ne va”, lo aveva pubblicamente umiliato Macron. Le dimissioni di De Villers sono state immediate. E subito accettate dal presidente francese. Che ora paga lo scotto di quello scontro.