Istat sul lavoro, perché il Pd gioisce? Abbiamo 700mila disoccupati in più
”I piccoli scostamenti che si registrano sui tassi di disoccupazione generale e giovanile, così come l’incremento degli occupati, sono l’effetto dell’avvio della stagione turistica con il mese di giugno e non, piuttosto, l’avvio e il consolidamento di una ripresa strutturale dell’occupazione”. Lo dice il segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti, commentando i dati Istat sulla disoccupazione diffusi oggi. ”Si può anche cercare di guardare con ottimismo al futuro – aggiunge -, ma non si può dimenticare che la disoccupazione nel 2007 si attestava al 6,6%, con quella giovanile intorno al 20%. Del resto, guardando ai numeri emerge chiaramente che il percorso da fare è ancora molto lungo, visto che nel giugno del 2007 i disoccupati erano 1,460 milioni, mentre ora sono ancora 2,855 milioni”. Fa eco Forza Italia: ”I dati sull’occupazione pubblicati oggi dall’Istat non possono essere di conforto per gli italiani. Siamo ancora molto lontanti infatti dalle medie dell’Unione europea e i timidi miglioramenti sono da attribuire più a una situazione economica internazionale in miglioramento che alle vantate riforme dei governi a guida Pd. A prezzo di oltre 20 miliardi l’Italia è ancora tra i peggiori d’Europa e ci sono 700mila disoccupati più di quando Berlusconi fu costretto alle dimissioni da una congiura di palazzo.” Lo dichiara il senatore Lucio Malan (Fi). “Ci risiamo, ogni volta che l’Istat pubblica i dati statistici su occupazione e disoccupazione il Pd ritorna a propagandare senza vergogna e senza credibilità gli effetti salvifici del Jobs Act”. Lo afferma Elvira Savino, deputata di Forza Italia. “Il Pd infatti – sottolinea – non dice che ad aumentare sono soltanto i lavoratori a termine, coloro che magari svolgono un lavoretto estivo per qualche giorno e per qualche euro; il Pd non dice che nel trimestre aprile-giugno sono aumentati gli inattivi di 50mila unità, ossia 50mila persone hanno perso pure la speranza di trovare lavoro e quindi si sono rassegnate a non cercarlo”. “Il Jobs Act era nato per stabilizzare il lavoro dando incentivi alle imprese, ma finiti gli incentivi sono finiti i lavori a tempo indeterminato, e questo rappresenta un palese fallimento che soltanto il Pd si ostina a non vedere”, conclude la parlamentare azzurra.