Il M5s dilaniato dalle faide, ma Di Maio parla di unità e critica gli altri (video)
Punta l’indice contro le spaccature che attraversano destra e sinistra e dice, sicuro, che il M5s è «l’unica forza politica compatta che può ambire a governare il Paese». E a questo punto la domanda è: Luigi Di Maio ci fa o ci è? Insomma, pensa che davvero che gli italiani siano totalmente rimbambiti o il rimbambito è lui?
Le faide del M5s in tutta Italia
Dall’affaire Pizzarotti a Parma, passando per il caso Palermo, arrivando al pasticcio di Genova che si è consumato alle recenti elezioni amministrative, nessun partito come il M5s oggi appare percorso da faide che ne minano alla base la tenuta. Su tutti però vale il caso Roma, dove è bastato che si iniziasse a sentire odore di potere perché si mettessero in moto macchina del fango e dossieraggi per fare fuori i competitor interni. La storia ormai è arcinota: Virginia Raggi si contendeva la candidatura a sindaco di Roma con Marcello De Vito; De Vito è stato accusato di aver commesso un abuso d’ufficio durante il suo mandato da consigliere comunale ed è stato sottoposto a un processo interno ai grillini; De Vito ha dimostrato, carte alla mano, l’infondatezza delle accuse nei suoi confronti, ma ormai era stato escluso dalla corsa per lo scranno più alto del Campidoglio. Altrettanto note sono poi le fiammate che la faida ha continuato ad avere anche dopo l’elezione e di cui si è avuta piena cognizione quando sono iniziati i guai giudiziari per Virginia Raggi e i quattro amici al bar. E questo senza entrare nel merito delle inefficienze e delle mancanze della giunta, che pure non deve essere stata aiutata da questo clima di guerra continua e strisciante.
Di Maio ci fa o ci è?
Ora, da questo pulpito, Di Maio ha pensato bene di spiegare che «le attuali guerre interne di destra e sinistra favoriranno senz’altro il Movimento alle prossime elezioni». «Gli italiani – ha aggiunto – non vogliono regalare ancora una volta il Paese a un centrodestra modello guerra Berlusconi-Fini e a un centrosinistra modello Mastella-Prodi». Del resto, come non farsi allettare dall’alternativa modello lite da cortile Taverna-Lombardi-Raggi? Ed è così che si torna alla domanda iniziale: Di Maio, ci fai o ci sei?