Fratelli d’Italia denuncia: “In Toscana altri regali alle cooperative rosse”

27 Lug 2017 16:31 - di Redazione

“La Regione Toscana si è prestata a un vero e proprio regalo nei confronti delle cooperative coinvolte nella realizzazione della residenza universitaria I Praticelli di Pisa, Consorzio Etruria e Cotrep: a fronte di circa 6 milioni di euro di aggravio dei costi, la spesa è stata coperta interamente dall’Azienda per il diritto allo studio. Nonostante questo l’Ardsu ha continuato a versare al privato, almeno dal 2010, un canone annuo per la gestione della residenza da quasi 3 milioni di euro. Per questo la Corte dei Conti, nella relazione regionale presentata ieri, ha segnalato il caso, sottolineando che l’opera, di fatto, non è stata realizzata secondo la collaborazione pubblico-privato prevista dal project financing, ma è frutto di un vero e proprio finanziamento”. È quanto denunciano il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli e il consigliere comunale di Pisa e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Filippo Bedini. “Chiediamo conto alla Regione della situazione e che venga fatta chiarezza su una vicenda che potrebbe avere ulteriori strascichi giudiziari e sulle operazioni che hanno portato a questa grave ricaduta sulle casse pubbliche”, affermano Donzelli e Bedini in una nota. “Vogliamo sapere perché in quella residenza, come sottolinea la Corte dei Conti – chiede Donzelli che annuncia un’interrogazione in Regione sulla vicenda – gli studenti abbiano pagato in questi anni un canone medio superiore di 3-400 euro rispetto ad altre strutture”. “Chiederemo al Comune di Pisa la convocazione dei vertici dell’Ardsu in Commissione – ribadisce Bedini – pretendiamo risposte”. “La Corte dei Conti – proseguono Donzelli e Bedini – sottolinea come l’Ardsu nel progetto, che risale al 2001 per una residenza inaugurata nel 2008, abbia corrisposto una quota inferiore al 50% come prevedono le regole del project financing, ma rileva altresì che il rischio di costruzione è stato sopportato esclusivamente dall’amministrazione pubblica. Sono troppi e destano serie perplessità le esposizioni economiche di cui, in questa vicenda, si è caricata in modo anomalo l’Ardsu, specie nel quadro di grave difficoltà economica in cui versa l’azienda”. La Regione spieghi perché si è agito in questo modo – concludono Donzelli e Bedini – i cittadini e gli studenti hanno il diritto di sapere dove finiscano i soldi pubblici utilizzati”.

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