Dell’Utri, il Tribunale di sorveglianza fissa per luglio l’esame del suo caso
Un caso, quello sulle condizioni di salute di Marcello Dell’Utri, che sta scuotendo l’opinione pubblica e raccogliendo al solidarietà di molti, moltissimi italiani sensibili al tema della compatibilità pisco-fisica con lo stato di detenzione. Un caso, quello della scarcerazione dell’ex esponente di Forza Italia gravemente malato, sul quale il tribunale di Sorveglianza ha fissato l’esame per il 13 luglio. Il Garante nazionale dei detenuti aveva sollecitato per lui una decisione in merito allo stato di salute del settantasettenne ex senatore, detenuto nel carcere di Rebibbia dal luglio 2014 e affetto «da una grave cardiopatia ischemica cronica». Come noto l’ex esponente azzurro sta scontando a Rebibbia (dopo un periodo di detenzione a Parma) una pena di sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa dopo la condanna definitiva. Adesso, le sue condizioni di salute si sono aggravate e il Garante dei detenuti, come ha riportato il quotidiano Il Tempo nei giorni scorsi, ha lanciato l’allarme sulle sue condizioni di salute.
Dell’Utri, a luglio all’esame in Aula la sua scarcerazione
Una patologia, quella di Dell’Utri – condannato nel 2014 con sentenza definitiva (al termine di un iter giudiziario comunicato nel 1997) per concorso esterno in associazione mafiosa – che lo stesso medico del carcere di Rebibbia, poi citato anche dal Garante, in una recente relazione datata 10 maggio su Dell’Utri, ha definito «grave per le pluripatologie diagnosticate», tanto da ritenere la sua situazione «non compatibile con il regime carcerario». E oggi, a seguito di una mobilitazione che ha visto il quotidiano capitolino il Tempo mobilitarsi in prima linea per la causa Dell’Utri, la risposta del tribunale di Sorveglianza sollecitato a dovere.
Condizioni di salute gravi e incompatibili con la detenzione
«Dal tribunale di sorveglianza arriva finalmente una buona notizia sul caso di Marcello Dell’Utri» arrivato dopo «la lodevole iniziativa del quotidiano Il Tempo che ha raccolto in pochi giorni oltre mille firme di solidarietà per Dell’Utri, dimostrando come la salute dei detenuti sia un tema a cui gli italiani prestano sempre molta attenzione», ha commentato tra gli altri, Gianni Sammarco di Alternativa popolare. «Inizialmente – prosegue il deputato – la discussione era stata rinviata al 21 settembre, ma sappiamo che in condizioni come quelle di Dell’Utri questi mesi possono essere fondamentali… Mi auguro – conclude Sammarco – che questa volta il tribunale di sorveglianza valuti con attenzione il caso e non si faccia influenzare da altri fattori, facendo prevalere la dignità della persona coinvolta in questo triste caso».