Capotreno accoltellato da migrante: ferrovieri lombardi in agitazione

24 Lug 2017 13:12 - di Penelope Corrado

Sciopero dei treni sul servizio regionale lombardo, dopo l’accoltellamento a un capotreno su un treno di Trenord della linea Piacenza-Milano. A convocarlo sono state diverse sigle sindacali. I ferrovieri chiedono maggiore sicurezza dopo l’aggressione, l’ennesima che ha visto come vittime i lavoratori ferroviari. Inizialmente previsto dalle 9 alle 17, lo sciopero è stato poi ridotto a quattro ore, dalle 9 alle 13, dopo che il prefetto di Milano ha convocato un tavolo urgente con oggetto la sicurezza a bordo dei treni per lo stesso lunedì 24 luglio, alle 16. Saranno presenti all’incontro, insieme al prefetto Luciana Lamorgese e ai rappresentanti sindacali, anche il governatore regionale Roberto Maroni e l’ad di Trenord, Cinzia Farisè

La protesta dei sindacati: “Sui treni ormai è Far West”

L’agitazione è stata indetta da tutte le sigle sindacali per ricordare a regione Lombardia che “gli interventi annunciati rispetto all’implementazione del servizio di vigilanza a bordo treno sono stati disattesi” e “inoltre non è stata attivata nessuna videosorveglianza sui convogli ferroviari”. A differenza di altre nazioni, come in Germania, sui treni italiani si viaggia senza regole e senza controlli. Lo sciopero interessa il personale equipaggio treno (macchinisti e personale di bordo) e il personale addetto all’assistenza alla clientela dipendente di Trenord. Inoltre il personale di bordo, a partire dalla oggi, effettuerà controlleria esclusivamente laddove sussistano condizioni di sicurezza compatibili con l’espletamento delle proprie funzioni. “Questo ennesimo episodio di violenza si inserisce in un contesto di aggressioni continue che oramai unisce l’Italia in tutte le sue regioni – afferma Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia – Il treno, le stazioni, sono oramai diventati un gigantesco Far West dove si aggirano, indifesi, sia i dipendenti che i viaggiatori tutti. Quella lama conficcata nella mano è una ferita aperta nella società tutta e dimostra, ancora una volta, come le tante denunce presentate dalla Fit Cisl rispondessero a bisogni concreti di sicurezza”. 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *