Attentato Isis nel Sinai: 7 morti, tra cui due donne e due bambini (video)
Ennesima strage dell’Isis in Egitto: sette civili hanno perso la vita in un’esplosione avvenuta nei pressi di un checkpoint militare nel nord del Sinai. Lo riferisce l’esercito egiziano in un comunicato. Le vittime – tre uomini, due donne e due bambini – si trovavano nella zona in cui è avvenuta l’esplosione. All’origine dell’incidente ci sarebbe lo scontro di un carro armato con un veicolo imbottito di esplosivo che ha cercato di forzare le barriere d’ingresso a sud della città di Arish, ha spiegato il portavoce delle forze armate egiziane sulla sua pagina Facebook. L’esercito egiziano è impegnato a combattere contro un gruppo affiliato allo Stato islamico nel nord del Sinai. L’esercito egiziano ha ucciso 40 terroristi negli ultimi sette giorni e ne ha arrestati altri cinque nel Sinai del nord dell’Egitto, ha detto un portavoce dell’esercito in una dichiarazione. L’esercito ha inoltre distrutto 20 veicoli appartenenti a elementi terroristici, quattro motociclette e quattro bombe autoctone destinate alle forze di sicurezza.
L’Egitto e altri Paesi aumentano le sanzioni al Qatar
In queste ore tra l’altro Arabia saudita, Emirati arabi uniti, Bahrein ed Egitto hanno annunciato che aggiungeranno altre persone e organizzazioni ospitate da Yemen, Qatar e Libia accusate di appoggiare e finanziare il terrorismo nella lista nera diffusa lo scorso 9 giugno che accompagnava l’ultimatum al Qatar. Lo si apprende da un comunicato congiunto diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale saudita Spa, nel quale vengono definite “terroristiche” nove organizzazioni di beneficenza e dei media e nove personalità “direttamente o indirettamente legate alle autorità del Qatar”. “Ci aspettiamo – si legge nel comunicato – che le autorità del Qatar compiano questo passo: definire terroristi questi gruppi e individui”. Tre organizzazioni in Yemen e altre sei in Libia vengono accusate di avere legami con Al-Qaeda e con il suo ramo siriano. Tre cittadini qatarioti, tre yemeniti, due libici e un kuwaitiano sono accusati di essere coinvolti in “campagne di raccolta fondi per finanziare le attività di Jabhat al-Nusra e di altri gruppi terroristici in Siria”.