Vietato parlare di Mussolini, neanche per beneficenza. Censura rossa in Emilia

16 Giu 2017 14:15 - di Robert Perdicchi

La vicenda, che ha dell’incredibile, la racconta oggi il Resto del Carlino. In certi posti dell’Italia, e dell’Emilia Romagna in particolare, neanche quando si prova a fare della beneficenza è possibile parlare, anche solo dal punto di vista storico, di Benito Mussolini e della sua famiglia. A Castel del Rio, per esempio, il sindaco ha disertato la presentazione del libro di Edda Negri Mussolini “Donna Rachele mia nonna. La moglie di Benito Mussolini”, proprio a causa della pregiudiziale anti-fascista. “In un anno e mezzo ho fatto più di cento presentazioni in tutta Italia. Sono stata anche in sale consiliari di amministrazioni di sinistra. Ma le polemiche più grosse ci sono state a Imola”, ha dichiarato la nipote del Duce al quotidiano emiliano, dopo essere stata invitata a partecipare a un evento benefico, il 9 luglio a Palazzo Alidosi, a favore del comune terremotato di Acquasanta Terme.

Ovviamente, l’Anpi si è messa di mezzo e ha “chiesto” al sindaco di Castel del Rio, Alberto Baldazzi, di disertare l’evento. Come già era accaduto, lo scorso anno, anche a Imola, città medaglia d’oro per la Resistenza. “Le polemiche devono essere fatte dopo aver letto il libro – sottolinea l’autrice -. Io parlo esclusivamente di mia nonna e della sua vita di donna. E, comunque, si tratta di un evento benefico a favore dei terremotati di Acquasanta, per cui prima di tutto pensiamo a loro». Censura rossa, trionferà…

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