Trump e Sarah Palin contro il NYT e la sua macchina del fango: urla falsità

28 Giu 2017 15:30 - di Prisca Righetti

Ancora una volta arriva da Twitter il barometro degli umori e la scaletta degli interventi della Casa Bianca. E ancora una volta, Trump e colleghi, sono costretti a scontrarsi contro la macchina del fango perennemente messa in moto dal New York Times, non a caso definito dal presidente americano «fake news joke», una sorta di barzelletta delle notizie false. L’ultima lanciata in rete? Consiste nell’avere scritto come la leadership repubblicana del Senato stia cercando di tenere il presidente a distanza dei veri negoziati sul destino della proposta di legge per abolire e sostituire l’Obamacare con il Trumpcare che rivedrebbe provvedimenti attuativi e norme giuridiche dell’assistenza sanitaria.

Trump contro il New York Times: scrive solo falsità

«Il NyTimes in decadenza scrive falsità su falsità su di me, non fanno neanche una telefonata per verificare i fatti», si legge allora di primo mattino sull’account Twitter presidenziale, a cui ha fatto seguito un secondo tweet in cui si afferma che «alcuni dei fake news vogliono affermare che io non sono al corrente della questione sanità. Sbagliato, io conosco bene la questione e voglio vincere per gli Stati Uniti». Improvvidamente, e chissà come altro, il Times arriva a sostenere che i repubblicani del Senato hanno già segnalato che preferirebbero che a negoziare per la Casa Bianca fosse il vice presidente Mike Pence piuttosto che Trump. Aggiungendo a stretto giro come – a detta della celebre testata d’oltreoceano – alcuni degli interventi fatti in questi giorni dalla Casa Bianca – come quello di far attaccare dai gruppi che sostengono Trump i senatori conservatori che si sono dichiarati contrari alla proposta di legge – rischino di rivelarsi controproducenti. 

Anche Sarah Palin denuncia la testata per diffamazione

E non è tutto: dopo la vicenda della notizia ritrattata dalla Cnn, l’ultimo attacco della destra americana alla stampa accusata da Donald Trump di essere più che altro una fucina di fake news, arriva dall’affondo di Sarah Palin che – guarda caso – ha denunciato il New York Times per diffamazione accusando il giornale newyorkese di aver pubblicato dichiarazioni «notoriamente false» in un suo articolo. L’ex candidata repubblicana alla vice presidenza, nella sua denuncia, afferma infatti che il giornale «ha violato la legge e le sue stesse regole», collegandola, in un editoriale pubblicato a metà del mese scorso, alla sparatoria nel 2011 in cui fu gravemente ferita Gabby Giffords, allora deputata democratica, e furono uccise 6 persone. Nell’articolo si faceva riferimento ad una mappa, che era circolata nel comitato politico della Palin, in cui venivano indicati i distretti elettorali di 20 democratici con sopra disegnato un mirino. E, nell’editoriale pubblicato in occasione della sparatoria contro la squadra di baseball repubblicana compiuta da un attivista democratico, si faceva quindi un collegamento tra una certa aggressività politica e le successive azioni violente. Nella denuncia, Palin afferma che il Times ha poi pubblicato una rettifica che però «non si avvicina neanche al tipo di ritrattazione e scuse che sono necessarie». Ai giurati, allora, l’ardua sentenza.

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