Gasparri: “Il Pd paga il suo snobismo: pensa solo a Gay Pride e immigrati”

26 Giu 2017 12:30 - di Adriana De Conto

“Trionfa in tutta Italia una coalizione di centrodestra ampia ed inclusiva, con l’apporto prezioso di tutti ma con un ruolo decisivo di Berlusconi e di Forza Italia. Chi attribuisce il traino a Tizio e a Caio farebbe un errore, perché è stata l’unità, la qualità di molte scelte, il contributo di tutte le forze di centrodestra e il ruolo di collante di Fi ad essere decisivi”. È l’analisi del voto del  vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri. “Il centrodestra – sottolinea Gasparri – era all’opposizione nella maggior parte delle città chiamate al voto e ha fruito di una forte spinta di cambiamento. Ma va anche in soffitta il mito della rottamazione: da Cicchetti a Rieti ad Abramo a Catanzaro, l’esperienza e l’affidabilità di certi sindaci o candidati a sindaco è stata prevalente su un cambiamento fine a se stesso. Arretrano pesantemente i 5Stelle e la loro incapacità di governare. Mentre il centrodestra, al di là del risultato eclatante dei capoluoghi dove si passa da 3 a 15 città amministrate dal centrodestra, si afferma anche nell’Italia profonda, in un’Italia laboriosa che si affida a una proposta seria, da Sesto San Giovanni -con una vittoria storica- a Todi, da Avezzano a Civitanova Marche”.

I risultati ottenuti sono esaltanti ovunque ma Gasparri tiene a segnalare soprattutto alcuni aspetti: “Ci sono risultati molto brillanti in Lombardia, nel Lazio e in Piemonte. Storica la vittoria di Genova e i successi della Liguria. Importante la sconfitta che archivia Tosi e la sua presunzione a Verona. Bisogna fare tesoro di questo risultato e lavorare per una coalizione equilibrata e credibile. Gli elettori come sempre ci danno un’indicazione chiara e semplice, perché sanno scegliere in maniera molto più lucida delle complesse alchimie del sistema politico”. Lo smottamento del centrosinistra ha tante chiavi di lettura:  “La sinistra paga anche lo snobismo con cui ha preferito il gay-pride ai problemi del lavoro, con cui si ostina a trasportare clandestini in Italia e a volere una legge folle e scellerata come lo ius soli. Non prestiamoci alle risse interne, alle letture parziali dei risultati, al gioco delle interviste per fare titoloni clamorosi. Dobbiamo andare avanti insieme. E FI ha dimostrato di essere presente sul territorio, radicata, unita intorno al suo leader”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *