Regno Unito, “cadaveri eccellenti” a Westminster: anche Clegg è fuori
Le elezioni britanniche di ieri sono state segnate anche da sconfitte illustri nei singoli duelli per i seggi di Westminster. Come quella di Nick Clegg, ex vice premier ed ex leader dei Lib Dem, che ha perso il seggio nello Sheffield Hallam che aveva per 12 anni, anche lui vittima del surge laburista che è la cifra politica dominante di questa tornata elettorale. Una sconfitta che rischia quindi mettere una fine anticipata alla carriera politica dell’ancora 50enne esponente politico che ha conosciuto il suo culmine 7 anni fa quando, alle elezioni del 2010, i liberal democrat ottenero 57 seggi, formando poi il governo di coalizione con David Cameron di cui appunto fu vice premier. Rimarrà fuori dal Parlamento anche Alex Salmond, l’ex premier scozzese e leader del Partito Nazionale Scozzese fino al 2014 quando perse il referendum per l’indipendenza che ora Nicole Sturgeon, che ora guida partito e governo, vuole riconvocare.
Record di donne elette a Westminster: sono il 32%
Una mossa però che non avrebbe aiutato il partito in queste elezioni, in cui ha registrato un arretramento, e determinato appunto la sconfitta dello storico leader a opera del tories Colin Clark. Anche un altro storico esponente del partito a Westminster, Angus Robertson, è stato sconfitto da un candidato conservatore. Considerato che sono almeno 12 i seggi che sono stati persi dal partito della premier Theresa May, anche tra i tories vi sono sconfitti eccellenti. Tra questi Ben Gummer, il 39enne sottosegretario al governo al quale la May aveva affidato la responsabilità di stendere il manifesto conservatore, ed era considerato “una delle stelle del nostro governo”, come diceva l’ex cancelliere dello scacchiere George Obsorne. Invece Gummer, che è figlio e nipote di esponenti influenti del partito, è stato sconfitto ad Ipswich da Sandy Martin, leader laburista locale. Con le elezioni di ieri entra a Westminster un numero record di donne, superando la soglia psicologica di 200. Lo rende noto la Fawcett Society, con una nota in cui precisa che “il numero delle donne in Parlamento per la prima volta ha superato la barriera dei 200 seggi, con 207 donne elette”. Un aumento che porta a 32% la percentuale delle donne, su 650 deputati, rispetto all’attuale 30%. “Ci muoviamo con un passo lento in modo imbarazzante – conclude la nota della principale organizzazione britannica per i diritti delle donne – è arrivato il momento per un approccio più radicale, dobbiamo avere una legge che imponga ai partiti di scegliere almeno il 45% di candidati donna”.